martedì 11 ottobre 2016

Se ci crediamo occorre (credo) esserci.


Gent.mi tutti,
ci siamo lasciati con la consapevolezza che questo - come non mai - è il tempo dei "Cittadini seri" e delle "Istituzioni responsabili" ed è con questa certezza che registriamo le ultime dichiarazioni del nostro Governo che ha deciso che è necessario avviare un periodo di riflessione attraverso un tavolo di lavoro per aiutare le scuole paritarie nella propria specificità della Marca e del Veneto (clicca qui per leggere).
Ed è con una certa dose di gratitudine che noi e i cittadini "dovremmo" registrare un segnale così positivo. O no?
Le Istituzioni responsabili (deriva dal latino respònsus, in un significato filosofico generale, impegnarsi a rispondere, a qualcuno o a se stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano) hanno parlato; ora per coerenza la parola dei "Cittadini seri" (dall'etimologia capace rilevare un  impegno con ponderatezza, attenta considerazione, e comunque con un atteggiamento opposto o lontano da qualunque scherzo e ilarità) non può tacere.
Ed è in questo spirito che ci confrontiamo su alcuni passaggi che mi pregio di condividere affinchè il cittadino si "risvegli", semmai qualcuno pensasse che è caduto nel sonno dell'apatia più totale ove tutto scorre sotto i ponti, anche quelli inutili, senza lasciar traccia nel cervello e nelle decisioni.

  • 09.10.2016: Il Bolg Formiche.net, Scuole paritarie, cosa si è fatto e cosa resta da fare,  “Ma allora suor Anna Monia se qualcosa si è fatto non lo capiamo?”E allora raccolgo questo punto interrogativo che vi e ci sconcerta. ... Appunto (continua a leggere).
  • 08.10.2016: il Direttore di Tribuna Politica web intervista il Sottosegretario Gabriele Toccafondi, ESCLUSIVA – Renzi rilancia sulle scuole paritarie. Toccafondi (sottsegr. Miur) "è un momento di svolta. Numeri alla mano, dobbiamo fare di più. Ho letto anch'io l'agenzia e sono in attesa della riunione sul tema, che avrà carattere nazionale.  La situazione oggi è questa: dopo la legge 62 del 2000 (la legge Berlinguer), questo Paese ha la parità scolastica giuridica, ma non economica. La legge dice che la scuola è tutta pubblica e che si divide fra statale e non statale, ma per molto tempo ha rischiato di rimanere un'affermazione di principio. Noi abbiamo dato una svolta vera con segnali precisi che vanno in quella direzione. Ovviamente, ci sono sempre vari problemi e problematiche con cui confrontarsi (clicca qui per leggere).
  • 08.10.2016: in Tribuna Politca Web, Il Punto di Anna Monia Alfieri Scuole paritarie. Qualcosa si è fatto ma dov'è il coraggio dei veri riformatori per la libertà educativa? Ho guardato con interesse alle dichiarazioni del Premier fatte a Treviso e ne sono stata sinceramente contenta. Siamo a una svolta? L'intervista al sottosegretario Toccafondi, e le sue dichiarazioni, sembrano confermare la tendenza, con le azioni concrete che il Governo sta portando avanti. Ma vorrei sottolineare alcune note, che in parte ho evidenziato con la mia intervista a tribunapoliticaweb.it . Innanzitutto ...  (clicca qui per leggere).
  • 08.10.2016: il Giornale, Solo adesso il governo scopre le scuole paritarie, A volte i «pezzi» nascono sfortunati: si inizia con una scivolata, poi si cerca di aggiustare il tiro, ma il rimedio è peggiore del male. Così è capitato all'autore dell'articolo sul Gazzettino di Treviso del 6 ottobre, intitolato in modo da attrarre l'attenzione di 90.000 coppie di genitori veneti che per lavorare entrambi con la lena che contraddistingue quelle parti hanno affidato i loro tesori dai 3 ai 5 anni alle scuole dell'Infanzia paritarie, nel 65% dei casi uniche sul loro territorio. In apertura: «Chiedete e vi sarà dato. Nei limiti del possibile», parole attribuite al premier. Altro scivolone: quel «nei limiti del possibile» che si spera Renzi non abbia pronunciato in pubblico, assume sfumature sinistre per chi è anche minimamente acculturato sullo status quaestionis: la buona scuola pubblica, statale o paritaria, prevede che i Genitori esercitino un diritto inalienabile riconosciuto ma non garantito dallo Stato. Non devono esistere «limiti» da parte dello Stato nel garantire i diritti dei cittadini. Non si tratta di beneficenza, né dell'accessorio optional. Di più: spunta il ... pensa un pò... (per continuare a leggere)

Gent.mi,
mentre riflettiamo su queste righe che abbiamo condiviso attendiamo i Vostri pareri e - se riterrete utile - la diffusione di queste riflessione presso le nostre famiglie, i docenti, gli studenti: "Questo è il tempo delle Istituzioni responsabili e dei cittadini seri". E vi auguro ogni bene utilizzando quelle parole che mi aiutano a non voler barattare la libertà e l'intelligenza cosi ben coltivate dalle nostre famiglie di origine:
"La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio; lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle; dobbiamo cominciare ad avere sdegno e trovare il coraggio di comprendere per cambiare"(Agostino D’Ippona)
Con i più cari saluti sr Anna Monia

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