giovedì 2 agosto 2018

News Fidae Lombardia 02.08.2018


Gent.mi tutti,

lungo questi giorni sono arrivati presso le Scuole Lombarde i contributi relativi al saldo a.s. 2017/2018. In un momento storico così complesso, vissuto all'insegna dei ritardi, credo sia un segnale positivo, da parte dell'Ufficio Scolastico di Regione Lombardia (fra i pochi USR che hanno liquidato), di una reale attenzione al pluralismo educativo. 

La garanzia dei diritti passa dalle persone, da quei gesti di responsabilità che da atti dovuti divengono risposte alla domanda che vado ripetendo: "A che serve riconoscere un diritto se poi non viene garantito?".

C'è chi afferma che siamo in Italia, che non è l'Europa, dove il diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori ha trovato garanzia (possono scegliere fra una scuola pubblica statale e pubblica paritaria a costo zero). In Italia non ci arriveremo mai? Allora l'epilogo dovrebbe essere assistere impotenti e rassegnati al perpetuarsi di questa ingiustizia che non riusciamo a sanare. Forse crediamo non valga neanchè più la pena denunciarla?... allora si assista alla perdita del pluralismo educativo. Ciò innesca un meccanismo grave, che potremmo definire di schiavitù: chi non può esercitare liberamente un diritto, è schiavo rispetto all'impedimento ad esercitarlo. I genitori sono schiavi – con i loro figli – rispetto alla forzata impossibilità di esercitare il diritto riconosciuto di scegliere liberamente la formazione e l'educazione che desiderano per la prole. Il concetto è stato ribadito anche ai rappresentanti attualmente al governo.

E' tempo, per la politica, di acculturarsi ... le conseguenze possono essere disastrose per tutto il Sistema-Paese. L'Italia si conferma la più grave eccezione in Europa, dove ovunque è garantito il pluralismo e la libertà educativa (in Norvegia, Finlandia, Slovacchia e Svezia l'accesso alle scuole gestite sia dallo Stato sia da privati è ugualmente garantito dal punto di vista del finanziamento per singolo studente), e si colloca al 47esimo posto al mondo. Non solo: i nostri ragazzi sono all'ultimo posto delle classifiche Ocse-Pisa. In altre parole, siamo il sistema più costoso con i docenti meno pagati e in fondo ad ogni parametro. Paesi come quelli del nord o la Francia hanno dimostrato nei fatti e con i numeri che mettere a confronto e valorizzare la concorrenza tra diversi sistemi educativi fa risparmiare allo Stato e innalza il livello di istruzione dei ragazzi.

I genitori chiedono conto al Ministro e alla Lega, che in campagna elettorale individuava nella libertà di scelta educativa il punto-chiave del programma Scuola, e chiedono conto al Movimento 5 stelle che si spende per i deboli: "Non siamo forse deboli, fragili, noi genitori che in Italia non possiamo scegliere dove educare i nostri figli? A chi fa paura la libertà? Perché chi è povero non può scegliere, come avviene in Europa?"

In questo spirito si condivide questo articolo pubblicato il 19.07.2018 da Formiche "Ecco perché ho fiducia che il governo prenderà a cuore la libertà sulla scelta educativaÈ necessario che i cittadini sappiano che viene loro negato questo diritto. Che sappiano di poter scegliere dove curarsi, dove e se morire, perfino battagliare per tutta una serie di diritti nuovi e di ogni genere per i loro figli, ma non di vedere loro garantito il pluralismo formativo e la libertà di scelta educativa sanciti dalla Costituzione. Cosa resterà se non si salva la scuola liberamente scelta anche da chi è povero? Resterà la scuola unica, cioè la scuola di regime e le scuole dalla retta oltre i 10mila euro, quelle dei ricchi per i ricchi... perché le scuole paritarie che collassano sono quelle dalla retta dai 2.500 ai 5.000 euro annui cioè quelle che sono un ascensore sociale, il patrimonio scolastico italiano storico (clicca qui per leggere).

E che non sia proprio una battaglia persa o inutile lo dimostra l'ultimo pronunciamento di Bruxelles sui Pon. 

 - 27.07.2018 da Avvenire: "Via libera di Bruxelles sui fondi PON alle Paritarie. L'Ue scioglie definitivamente i nodi dello "stop": «Nessun aiuto di Stato, l'Italia adesso proceda» (clicca qui per leggere).

Ormai è chiaro che chi scrive o parla contro le paritarie, in realtà sta attaccando il pluralismo in modo consapevole, ma non dichiarato; sta dicendo che la libertà di scelta educativa va negata, fa paura, va osteggiata.

- 30.07.2018 da La Prealpina: "Una battaglia di libertà" (clicca qui per leggere).

Andiamo avanti con coraggio perchè quanto più ardua è la sfida tanto più si è consapevoli che stiamo servendo la Societas e in particolare chi è – al suo interno – più svantaggiato.
Un caro saluto. sr Anna Monia Alfieri