Carissimi tutti,
è con una certa dose di cauto ma doveroso entusiasmo che
registriamo questo: la trasversalità politica che abbiamo costruito negli
ultimi mesi regge e dimostra che è necessario scongiurare che la scuola
divenga un privilegio per pochi alunni che possono accedere a buone scuole
pubbliche, paritarie o statali. In queste ore, dopo lunghe e complesse
trattative, avviate con il nostro web-pressing del 04/12/2020, le opposizioni
compatte (FI, Fdi, Lega, Nci, Udc) insieme ad una parte della maggioranza
(Pd-IV-Leu-Gruppo Misto) hanno approvato un
emendamento alla legge di stabilità, che stanzia 70 milioni agli istituti
paritari che accolgono disabili (link). «Sappiamo
bene che non è stato facile realizzare una maggioranza specifica su un ideale
come quello della libertà educativa contro il radicato pregiudizio opposto» come si legge nella Nota delle 70
associazioni promotrici di questa serrata azione civile (link).
Evidentemente il Governo, per la sua compagine e
maggioranza frutto di compromessi, ha faticato lungo questi mesi a porre la
scuola al centro, ma che sia un tema essenziale e riconosciuto nelle sue
fondamenta si evince dal fatto che in Parlamento, che rappresenta il popolo e
dove sono presenti tutte le forze politiche, dalle opposizioni a estrazioni
governative come PD - IV - Leu, il miracolo della maggioranza politica e
trasversale ha dato un segno positivo.
Certamente sappiamo che il Governo avrà sempre una
determinata configurazione e a volte sarà frutto di compromessi, come il giallo
verde e giallo rosso, che dovranno cedere a certe logiche di mantenimento, ma
se noi cittadini saremo responsabili potremo ottenere la vera trasversalità
politica che si gioca, appunto, in Parlamento. Ecco perché è importante che
noi cittadini ci impegniamo, dialogando con tutti, a costruirla. Se in 300
giorni siamo riusciti a far sì che le famiglie ottenessero 300 Mln di euro con
il dl Rilancio e 70 Mln di euro con gli emendamenti alla legge di stabilità, è
chiaro che il percorso verso la libertà di scelta educativa, autonomia e
pluralismo è irreversibile. Proprio
per questo, a prescindere da ogni legittima opinione sulla adeguatezza dello
stanziamento, un simile gesto di convergenza parlamentare, che nasce da un
dialogo con pezzi veri e vivaci della società italiana, appare particolarmente
prezioso.
Ora sta a noi continuare
su questa via affinché si completi il processo, come ben ci hanno invitato a
fare dal Presidente della Repubblica, alla Presidente del Senato, al dott.
Draghi. Sono molto positiva abbiamo colmato anni di vuoto e abbiamo scaldato
il cuore dei politici avviando un metodo di lavoro. Se i temi trasversali
come scuola, sanità, lavoro venissero affrontati in Parlamento, dove ancora
abbiamo le migliori forze, allora l’Italia avrebbe meno problemi e più
speranza.
Ora che
si fa?
Occorre quindi mettere in campo le migliori risorse,
le migliori idee, come ha indicato il Presidente delle Repubblica Sergio
Mattarella,
intervenendo in occasione
del tradizionale scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale.
«Le disuguaglianze si sono drammaticamente
acuite, le tensioni rischiano di aumentare, le regole che presiedono alla
pacifica convivenza appaiono troppo spesso violate» ha dichiarato il Capo dello
Stato. Non ci si può meravigliare di questa drammatica presa d’atto, visto che
da più di 70 anni è disattesa la dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo, che sancisce il diritto all’istruzione libero e gratuito, per
colmare spazi di disuguaglianza, permettendo a tutti di partecipare alla vita
civile, favorendo l’integrazione, la non discriminazione e la pace tra i
popoli. Ecco perché, per seguire la via tracciata dal presidente Mattarella
- «Il futuro o è per tutti, o non è per nessuno, come l'anno trascorso ci ha
dimostrato» -, in queste ore le risorse del Recovery Fund devono essere
considerate un investimento teso a creare le premesse per far ripartire la Scuola.
Solo cosi ripartirà il Paese.
Dalla
crisi se ne esce ripercorrendo le vie della democrazia, cioè agendo in
Parlamento, come il 18 u.s. la Presidente Casellati ha nuovamente
invitato a fare. Legittima e condivisibile da parte di ogni cittadino di buon senso
è la preoccupazione di tutelare le prerogative del Parlamento nel processo
decisionale dell'impiego delle risorse del Recovery Fund, un debito che
pagheranno i nostri giovani.
«Non credo - ha affermato la presidente -
che nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti possa sostituirsi alle
necessarie decisioni del Parlamento. Non possiamo permetterci di sbagliare. Come per il Piano
Marshall, l'opportunità del Recovery Fund capita una volta sola nella storia.
Disperdere le risorse disponibili in mille rivoli improduttivi sarebbe un
errore imperdonabile, che finirebbe per ricadere sulle spalle dei nostri figli
e nipoti».
Alcuni mesi fa il
dott. Mario Draghi ritenne doveroso avvisare il Governo che, una volta
esauritisi i sussidi, necessari per ripartire, si presenterebbe il rischio che ai giovani
resti soltanto «la mancanza di una
qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e
i loro redditi futuri».
Parole che pesavano, già allora; diventano macigni dopo la nota che la Corte dei Conti ha inviato al Parlamento in data 4 settembre,
sottolineando come la scelta di procedere
a erogazioni e a indennità diffuse sia altamente rischiosa (soprattutto
nell’attuale contesto di emergenza) perché, come ogni logica di
assistenzialismo indiscriminato, non pone le premesse per ripagare il debito e
rilanciare il Paese. Un giudizio aggravato dalla chiara mancanza di
progettualità. Difatti, prosegue la nota, tali
misure «si innestano in un contesto normativo già frammentario e disorganico,
che richiederebbe, invece, una riconsiderazione complessiva al fine di
costruire assetti normativi efficaci e stabili» (link).
Siamo ancora fermi
agli stessi rischi, con l’aggravante a) che il fattore tempo non è più dalla
nostra e b) alla luce del recente rinnovato richiamo della BCE del 18.12.2020
riguardante il cashback, ritenuto iniquo (ne hanno beneficiato i più ricchi e
non ha aiutato i poveri) e sproporzionato, in quanto non consente di combattere
l’evasione.
Per tenere deste le coscienze al cuore dei problemi e delle
soluzioni, condivido alcuni articoli e video.
· 16.12.2020 da Formiche: “Recovery Fund:
matite colorate per tratteggiare l’Italia che ritorna protagonista nel mondo”.
Lungo questi giorni si parla per lo
più degli oltre 200 miliardi che arriveranno dall’Europa e della task force del
governo per gestirli. Dalle priorità che si darà la legge di
bilancio dipende la configurazione dell’Italia per i prossimi 20 anni. In queste ore ne stiamo delineando i contorni (link).
E che la priorità sia la SCUOLA è l’unica certezza che abbiamo
per quanto ad essa è collegato:
· 18.12.2020 da INTERRIS, “Riapertura delle scuole: fatalismo
irresponsabile o prudenza?” (link)
· Con la 22^ Puntata del Podcast IBL “Tutto previsto: il 7 gennaio
la scuola NON riparte per tutti gli studenti” abbiamo cercato con l’ausilio di
dati di tracciare lo scenario del sistema scuola in Italia, le ragioni della
chiusura della scuola e le uniche soluzioni per farla ripartire in presenza (VIDEO).
· Intervento a QUARTA REPUBBLICA 14.12.2020 - Suor Anna Monia
Alfieri sui miliardi del Recovery Fund: "Scongiurare la possibilità che
vadano sprecati" (VIDEO).
Colgo l’occasione per ringraziare il
giornalista dott. Nicola Porro e la redazione di Quarta Repubblica - persone
ottime e ben preparate, il volto bello del dietro le quinte - per questa
opportunità di mettere in prima serata, in una trasmissione seguita da quasi 2
mln di cittadini, il tema della scuola, dell’autonomia, della parità e libertà
di scelta educativa.
Ci vediamo domani, lunedì 21, sempre su
Rete4.
Auguro a ciascuno di Voi, alle vostre famiglie ai nostri
docenti, ai genitori, agli studenti, agli amici, un Natale sereno, così
semplice e disarmante come è l’icona del presepe … che non è l’immagine
dell’allegria, ma un sentirsi a posto, al posto giusto (link per gli auguri).
Vi sono molto grata
se riterrete utile diffondere.
Andiamo avanti con
coraggio. Grazie! Sr. Anna Monia Alfieri