Carissimi,
22.07.19 da la NBQ Scuola, una proposta di
giustizia. Il Disegno di Legge presentato il 10 luglio in Senato sembra fatto
apposta per movimentare trasversalmente la
coscienza dei cittadini (eletti ed elettori) che non sono più disposti a far
finta di niente sulle garanzie di cui sopra. Formato da un unico articolo, il
DDL intende apportare alla L. 62/2000 le modifiche necessarie: a) per
evidenziare la garanzia della libertà di scelta educativa secondo
la Costituzione e il Diritto europeo; b) per stabilire, ai fini della carriera,
il riconoscimento del servizio svolto dai docenti nelle scuole paritarie;
c) per definire meglio i controlli rivolti alle scuole paritarie da
parte degli uffici Scolastici regionali; d) per normare attraverso convenzioni
tra Stato e Scuole l’erogazione dei contributi “pari al costo standard studente”,
che consiste in una “quota capitaria che permette una libera scelta della
scuola senza costi economici aggiuntivi per la famiglia”. (clicca qui per leggere)
Inoltre volevo condividere con voi alcune riflessioni sul
l’autonomia.
Liberi di scegliere e di
educare: per un nuovo modello scolastico
L’autonomia scolastica
può essere una via per affrontare le mancanze dell’istruzione pubblica
I risultati delle prove Invalsi diffusi in questi giorni
dimostrano ancora una volta i limiti del nostro modello scolastico. A fronte di
ingenti investimenti (la spesa pubblica per l’istruzione è seconda solo a
quella per la sanità), gli esiti continuano a essere insoddisfacenti.
Come provare a invertire questa tendenza? E a quali
esperienze guardare, se nel nostro Paese qualcosa di buono è stato fatto? A
tali domande prova a dare risposta Anna Monia Alfieri nell’Occasional Paper IBL
dal titolo “Nell’autonomia scolastica, liberi di educare: è possibile. Il
modello di Regione Lombardia” (PDF).
Per Alfieri, «usata per battaglie ideologiche e politiche
senza tregua, intesa come un enorme sistema di ammortizzazione sociale, la
scuola è stata depredata da decenni di saccheggi e malizia politica e
lobbistica che l’hanno di fatto squassata, resa inefficiente, obsoleta, noiosa
e repellente per larghi strati dell’utenza. […] Emerge oggi più che mai una
visione statalista della scuola che sta letteralmente soffocando la pubblica
istruzione, portando l’Italia agli ultimi posti di competitività e efficienza
del sistema».
L’unica soluzione possibile riguarda allora l’autonomia
scolastica: la libertà di scelta educativa all’interno di una offerta formativa
plurale. Perché, come afferma Alfieri, «impedire la libertà di scelta educativa
e azzerare il pluralismo educativo ha un costo sociale ed economico non
indifferente». E un tentativo per cercare di andare in questa direzione può
essere ravvisato in quanto fatto da Regione Lombardia, soprattutto con il
sistema della “dote scuola”.
L’Occasional Paper “Nell’autonomia scolastica, liberi di
educare: è possibile. Il modello di Regione Lombardia” di Anna Monia Alfieri è liberamente
disponibile qui (PDF).
Andiamo
avanti con coraggio sr Anna Monia Alfieri
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