Carissimi tutti,
ben ritrovati! Il tema del nostro aggiornamento rimane sempre lo stesso: i nostri giovani, la scuola in Italia. Sono davvero tanti i contributi di intelligente riflessione che pervengono da diverse realtà e dai diversi attori coinvolti nella scuola. Eccone di seguito un validissimo esempio:
Investire nell’istruzione (anche paritaria) per garantire un futuro all’Italia (link)
La domanda, come è ovvio, non cambia: cosa possiamo fare oggi concretamente? La risposta è semplice, perché l’abbiamo già percorsa: rendere stabile i successi ottenuti ai tempi del Covid. A cosa mi riferisco? Ecco spiegato: nel 2020 si è instaurata una proficua collaborazione tra:
- lo STATO: il Parlamento, con la più ampia
trasversalità politica, stanziò 300 euro per allievo della scuola paritaria in
aggiunta ai contributi ordinari pari a 500/600 euro ad allievo
- le REGIONI: le più virtuose, come Lombardia,
Veneto, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, con vari strumenti quali Dote
Scuola e Buono Scuola hanno garantito dai 500 ai 2000 euro per allievo, a
seconda delle fasce ISEE
- i COMUNI, in particolare per il Comparto 0-6 anni
- la CEI che stanziò un contributo di 2.000 euro
per ciascun allievo delle classi sociali economicamente più
svantaggiate
Grazie a una simile collaborazione, si compose
quel portafoglio che riuscì a garantire (e potrebbe garantire ancora oggi) il
diritto di apprendere degli studenti delle classi sociali più svantaggiate.
Va infatti riconosciuto che le ragioni
dell’ “autonomia, della parità e della libertà di scelta educativa” sono state
pacificamente accolte e condivise da tutti, nessuno escluso.
La Soluzione, pertanto, c’è: occorre
solo ripartire da questa esperienza!
A conferma rilanciamo un appello che ritengo
pienamente condivisibile, segnalando la necessità di un sostegno sostanziale
alle famiglie più svantaggiate con figli iscritti alle scuole pubbliche
paritarie.
Di seguito il comunicato Sostegno alle
famiglie prioritariamente più svantaggiate con figli iscritti nelle scuole
pubbliche paritarie (link)
lanciato e condiviso dalle Conferenze USMI, CISM, dalla Rete Liberi di
Educare, con le 70 Associazioni.
Famiglie e scuole “in guerra”
Le famiglie accoglienti i profughi ucraini e le scuole non possono essere lasciate sole nell’accoglienza dei bambini e delle mamme che scappano dalla guerra. Hanno bisogno di risorse. Questa guerra drammatica colpisce il cuore dell’Europa già indebolita dalla pandemia e le cui gravi conseguenze vanno gestite con testa e cuore. Non è pensabile che questi minori vengano parcheggiati in attesa che rientrino nel loro Paese martoriato; ragion per cui occorre integrazione e quindi risorse, anzitutto in termini di mediazione linguistica.
La Pace è così, ci scomoda e ci impegna! Condivido alcune riflessioni:
- 17.04.2022 da Start Magazine - “Due donne e la Croce, segni di contraddizione”. Si presentano come pericolose queste donne, perché rendono evidente che la Pace ha bisogno di deporre le armi e di mettere al centro un bene che supera i belligeranti e che guarda in una stessa direzione. (link)
- Suor Anna Monia: "Nelle scuole i bimbi in fuga dall'Ucraina disegnano carri armati e bombe" (link)
- 13 Aprile 2022 da Il Giornale - “La pace, un impegno di tutti”. L'escalation dell’orrore ingenera le fake news, quelle notizie false che, se da un lato confondono, dall’altro rischiano di creare una sorta di assuefazione al sangue, ai morti, alle atrocità reciproche (link)
Come si può vedere, la buona battaglia prosegue senza sosta!
Andiamo avanti con coraggio nella nuova luce di Colui che, dopo l’agonia e la morte, risorge e infonde nei nostri cuori una rinnovata speranza.
suor Anna Monia Alfieri