mercoledì 30 agosto 2017

Scuola_Docenti e Studenti 30.08.2017



Gent.mi tutti,
Vi raggiungo all'inizio di questo nuovo anno scolastico. Lungo il mese di Agosto molti di voi mi hanno contattata telefonicamente per condividere lo sconcerto misto a un senso di impotenza che ci riconsegna nelle mani di uno Stato che si comporta da padrone ingiusto. Mentre c'è chi rivendica i risultati del Governo, come correttamente ha esposto il sottosegretario Toccafondi al recente Meeting di Rimini, che ha favorito la libertà di scelta educativa della famiglia in un pluralismo educativo confermato dalla ministra Fedeli, convinta che la scuola pubblica è statale e paritaria, d'altro canto abbiamo impotente lo sconcerto di quei docenti chiamati nel mese più infocato dell'anno a decidere se prendere il ruolo nello Stato o restare nella paritaria. Un ricatto che si gioca sul "posto fisso" e lo stipendio più alto. Ma come farebbe la scuola paritaria a pagare di più i docenti? In questi ultimi tre anni abbiamo avviato un processo di distruzione di massa del diritto all'istruzione e all'educazione della famiglia, della cultura degli studenti, del pluralismo educativo. Più di 500 scuole paritarie hanno chiuso; ben 100mila allievi persi. Ma come si fa a perpetuare quella che, senza ombra di dubbio, è la più grave ingiustizia sociale del secolo? Ai genitori non è garantito il diritto alla libertà di scelta educativa, ai docenti - a parità di titolo riconosciuto dallo Stato - non è garantita la libertà di scegliere dove insegnare, il sistema scolastico italiano si conferma sempre più classista, regionalista e disciminatorio a fronte di una politica e di un mondo associativo ormai incapaci di spendersi per i diritti.
La cultura crea indipendenza e ai poteri fragili ciò fa paura. Non si evidenzia altra ragione. Pertanto, se questa macchina che sta correndo in picchiata non verrà arrestata, avremo una scuola statale di "regime" e una scuola per i ricchi a gestione privata, di quelle che hanno una retta oltre gli 8mila euro (bel al di sopra del costo medio alunno come determinato proprio dallo Stato).
Da queste riflessioni ha origine il video scientifico e con i dati aggiornati "La scuola e i costi standard". (Puntata #Truenumbers Speciale Scuola). Lo scopo è che possa essere uno strumento utile per una azione culturale presso le famiglie, i docenti, gli allievi, le istituzioni. (clicca qui per il video)
 - In questo contesto si condivide l'articolo pubblicato il 12.08.2017 da il Giornale "Scuola, ormai è inderogabile ​il costo standard di sostenibilità": Stiamo assistendo alla chiamata degli ultimi 50 mila aspiranti nelle liste d'attesa, con conseguenze non indifferenti su tutto il sistema scolastico: cattedre svuotate delle scuole pubbliche paritarie, i soliti certificati medici per svariate malattie proporzionalmente acutizzate dalla lontananza da casa, vari distacchi concessi a chi trova le vie giuste. E comunque nelle sale professori delle scuole si parla soprattutto di soldi. Lo studente, dove si posiziona? Sicuramente non al centro. Forse nel 2018, quando questo delirio sarà concluso, con il decreto sul nuovo reclutamento dei docenti avremo dei concorsi degni di essere chiamati tali. Ma di questo ad oggi nessuna conferma e ancor meno certezza. La scuola non può essere un ammortizzatore sociale: il danno ricade sulla cultura, sulla società, sull'economia. Il costo e l'inefficienza del sistema scolastico italiano sono sotto gli occhi dell'Europa. Come uscirne, evitando la scontata opposizione dei sindacati, tutori di uno status quo ingiusto, obsoleto e dannoso? (clicca qui per leggere)
 -  13.08.2017 da Tecnica della Scuola "Scuole paritarie e libertà di scelta educativa":  Con il costo standard, la spesa per ciascun alunno di ogni scuola (statale e non statale) sarebbe di 5.441 €, per un esborso totale di 47,1 miliardi. Ovvero 2,8 miliardi in meno di oggi all'anno. Questo immaginando che non vi sia alcuna forma di compartecipazione, neanche da parte delle famiglie più abbienti. È chiaro che, se fosse prevista, perlomeno per i più ricchi, la spesa totale dello Stato diminuirebbe ulteriormente. D'altra parte, nel settore Sanità - che funziona secondo questo principio - i meno abbienti non pagano il ticket e chi può, paga in proporzione al reddito. E nessuno obietta, soprattutto dove la Sanità funziona (vedi, ad esempio, la regione Lombardia). (clicca qui per leggere)
 -  14.08.2017 da Orizzonte Scuola "Costi standard come alternativa alla paralisi del sistema scolastico pubblico, statale e non": Sul fronte istituzionale, inutili sono stati i due richiami fatti all'Italia da parte dell'Unione Europea, perché ponesse fine a questa situazione realmente discriminante e si adeguasse ai Paesi dell'Unione. Con un certo strabismo costituzionale, l'Italia si è mostrata solerte nell'ascoltare i  più che legittimi richiami della UE in materia delle coppie di fatto; sulla libertà di scelta educativa dei genitori fa fatica a mantenere la stessa determinazione. Mistero! Infatti i Paesi europei (fatta eccezione per la Grecia) riconoscono, in diverse forme, il diritto di libertà di scelta educativa. Basti citare in tal senso il caso della laicissima Francia (clicca qui per leggere).
 - Ma con la medesima determinazione si registrano i segnali positivi, strumenti che oggi possono consentire ai cittadini di ridurre la forbice dell'ingiustizia che denunciamo. Uno strumento di particolare importanza (per la cultura della parità anzitutto) è lo School Bonus.  12.08.2017 da Formiche "Vi spiego la bontà del Bonus Scuola": Nella scuola è arrivato di tutto. I bravi docenti e i genitori attenti lo sanno a perfezione. Dunque, nell'attesa dei programmi elettorali, le famiglie, future elettrici, possono ritenere lo school bonus come uno strumento che riconosce l'esercizio della responsabilità educativa, sostenendo con un "premio" chi la favorisce. Si tratta infatti di un'importante agevolazione fiscale prevista dall'art.1  commi  145-150  della  legge  107/2015 (Buona Scuola). In particolare il comma 146 specifica la tipologia delle donazioni previste: "erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l'occupabilità degli studenti". Il credito di imposta, per il donante, è del 65% per le erogazioni effettuate nel 2017 e del 50% per le erogazioni effettuate nel 2018 (al momento per gli anni successivi al 2018 tale agevolazione non è prevista). (clicca qui per leggere)
Andiamo avanti con coraggio nella certezza che Istituzioni responsabili necessitano di cittadini seri
Un caro saluto. sr Anna Monia Alfieri con i consiglieri della Fidae Lombardia

lunedì 28 agosto 2017

Scuola_Vaccini e adempimenti



Gent.mi,
si invia in merito ai Vaccini la circolare operativa (clicca qui per leggere) per le scuole inviata dal Ministero che contiene le prime indicazioni operative per l'attuazione del decreto-legge n.73 del 7 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 31 luglio 2017, in materia di prevenzione vaccinale. 
La circolare si apre con una premessa sulla legge e sulle sue finalità e prosegue con le indicazioni per le istituzioni scolastiche, a partire da quelle per la gestione della fase transitoria prevista per gli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019.
  • Le premesse
La legge - ricorda la circolare - intervenendo sull'obbligatorietà delle vaccinazioni, assicura a tutta la popolazione, in maniera omogenea sul territorio nazionale, le azioni dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica. L'estensione della vaccinazione rappresenta, pertanto, un progresso nella tutela della salute della collettività e di ciascuna persona. Il Parlamento e il Governo hanno lavorato insieme, in sede di conversione del decreto-legge, per far sì che le scuole possano collaborare alla tutela della salute collettiva, nell'ambito delle proprie competenze e nel pieno rispetto del diritto all'istruzione.

L'articolo 3-bis del decreto-legge, aggiunto in sede di conversione, stabilisce che, a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020, dopo una prima fase transitoria, siano le Aziende Sanitarie Locali (ASL), una volta ricevuto dalle scuole l'elenco delle iscritte e degli iscritti sino ai 16 anni di età, a restituirlo con l'indicazione di coloro che eventualmente non risultino in regola con gli adempimenti vaccinali. Per la scuola dell'infanzia la mancata presentazione della documentazione attestante l'adempimento degli obblighi vaccinali comporterà la decadenza dell'iscrizione. Per i gradi di istruzione successivi non sono previste invece ricadute sull'accesso al servizio scolastico.

Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell'accesso a scuola: l'articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l'ammissione alla scuola dell'infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni. Con la legge, anzi, gli adempimenti previsti per le istituzioni scolastiche saranno semplificati: le scuole non dovranno più acquisire per tutte le iscritte e tutti gli iscritti dei vari gradi di istruzione le certificazioni delle vaccinazioni effettuate, ma semplicemente trasmettere l'elenco delle alunne e degli alunni alle ASL, tramite il sistema informativo del Ministero.
  • La fase transitoria
Per l'anno scolastico 2017/2018 e per il 2018/2019 valgono invece le modalità transitorie stabilite dalla legge e illustrate nella circolare, che potranno essere eventualmente semplificate in base ad accordi tra gli Uffici Scolastici Regionali e le Regioni, tramite le ASL, ciò al fine di agevolare le famiglie e le scuole. Alcune Regioni stanno infatti predisponendo azioni specifiche per semplificare la documentazione che le famiglie dovranno consegnare alle scuole sino all'anno 2018/2019 (dal 2019/2020 si passa alla semplificazione definita dalla legge).

La legge, come è noto, estende a 10 le vaccinazioni obbligatorie e gratuite per tutte le alunne e gli alunni di età compresa tra zero e 16 anni. E dispone l'obbligo per le Regioni di assicurare l'offerta attiva e gratuita, per i minori di età compresa tra zero e 16 anni, anche di altre 4 vaccinazioni non obbligatorie. All'obbligo si adempie secondo le indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita. Il calendario vaccinale è reperibile al link fornito dal Ministero della Salute: www.salute.gov.it/vaccini.

Le scuole hanno il compito di acquisire la documentazione relativa all'obbligo vaccinale e devono segnalare alla ASL territoriale di competenza l'eventuale mancata presentazione di questa documentazione. Per comprovare l'effettuazione delle vaccinazioni potrà essere presentata una dichiarazione sostituiva. In caso di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni, potranno essere presentati uno o più documenti, rilasciati dalle autorità sanitarie competenti. (si allegano i modelli)

Per l'anno scolastico 2017/2018, la documentazione dovrà essere presentata alle scuole entro il 10 settembre 2017 per le bambine e i bambini della scuola dell'infanzia e delle sezioni primavera (comprese le scuole private non paritarie), ed entro il 31 ottobre 2017 per tutti gli altri gradi di istruzione.

Entro 10 giorni da queste scadenze il dirigente scolastico sarà tenuto a segnalare alla ASL territorialmente competente l'eventuale mancata consegna della documentazione da parte dei genitori.  La documentazione dovrà essere acquisita anche per le alunne e gli alunni che già sono iscritte e iscritti e frequentano l'istituzione scolastica.

Chi ha presentato una dichiarazione sostitutiva, entro il 10 marzo 2018 dovrà presentare la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione. Per le scuole dell'infanzia e le sezioni primavera la consegna della documentazione vaccinale entro il 10 settembre 2017 è requisito di accesso.

Vista l'imminenza dell'avvio del nuovo anno scolastico, la circolare del Miur invita i dirigenti scolastici ad informare da subito i genitori sui nuovi obblighi vaccinali e sulle disposizioni applicative per il 2017/2018.

Il Ministero della Salute e il Miur daranno poi avvio, per l'anno scolastico 2017/2018, a iniziative di formazione del personale docente ed educativo, nonché di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti, sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni. Anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e delle associazioni di categoria delle professioni sanitarie. 

Per ulteriori informazioni: 
www.salute.gov.it/vaccini
In attesa di maggiori indicazioni dall'Ufficio Scolastico regionale si porgono i più cari saluti. Suor Anna Monia con i consiglieri Fidae Lombardia
LA SCUOLA E I COSTI STANDARD (VIDEO)