Gent.mi
tutti,
Vi
raggiungo all'inizio di questo nuovo anno scolastico. Lungo il mese di Agosto
molti di voi mi hanno contattata telefonicamente per condividere lo sconcerto
misto a un senso di impotenza che ci riconsegna nelle mani di uno Stato che si
comporta da padrone ingiusto. Mentre c'è chi rivendica i risultati del Governo,
come correttamente ha esposto il sottosegretario Toccafondi al recente Meeting
di Rimini, che ha favorito la libertà di scelta educativa della famiglia in un pluralismo educativo confermato dalla
ministra Fedeli, convinta che la scuola pubblica è statale e
paritaria, d'altro canto abbiamo impotente lo sconcerto di
quei docenti chiamati nel mese più infocato dell'anno a decidere se prendere il
ruolo nello Stato o restare nella paritaria. Un ricatto che si gioca sul
"posto fisso" e lo stipendio più alto. Ma come farebbe la scuola
paritaria a pagare di più i docenti? In questi ultimi tre anni abbiamo avviato
un processo di distruzione di massa del diritto all'istruzione e all'educazione
della famiglia, della cultura degli studenti, del pluralismo educativo. Più di
500 scuole paritarie hanno chiuso; ben 100mila allievi persi. Ma come si fa a
perpetuare quella che, senza ombra di dubbio, è la più grave ingiustizia
sociale del secolo? Ai genitori non è garantito il diritto alla libertà di
scelta educativa, ai docenti - a parità di titolo riconosciuto dallo Stato -
non è garantita la libertà di scegliere dove insegnare, il sistema scolastico
italiano si conferma sempre più classista, regionalista e disciminatorio a
fronte di una politica e di un mondo associativo ormai incapaci di spendersi
per i diritti.
La
cultura crea indipendenza e ai poteri fragili ciò fa paura. Non si evidenzia
altra ragione. Pertanto, se questa macchina che sta correndo in picchiata non
verrà arrestata, avremo una scuola statale di "regime" e una scuola
per i ricchi a gestione privata, di quelle che hanno una retta oltre gli 8mila
euro (bel al di sopra del costo medio alunno come determinato proprio dallo
Stato).
Da
queste riflessioni ha origine il video scientifico
e con i dati aggiornati "La
scuola e i costi standard". (Puntata #Truenumbers Speciale
Scuola). Lo scopo è che possa essere uno strumento utile per una azione
culturale presso le famiglie, i docenti, gli allievi, le istituzioni. (clicca qui per il video)
- In questo contesto si condivide
l'articolo pubblicato il 12.08.2017 da il Giornale "Scuola, ormai è inderogabile il costo standard di sostenibilità": Stiamo assistendo alla chiamata
degli ultimi 50 mila aspiranti nelle liste d'attesa, con conseguenze non
indifferenti su tutto il sistema scolastico: cattedre svuotate delle scuole
pubbliche paritarie, i soliti certificati medici per svariate malattie
proporzionalmente acutizzate dalla lontananza da casa, vari distacchi concessi
a chi trova le vie giuste. E comunque nelle sale professori delle scuole si
parla soprattutto di soldi. Lo studente, dove si posiziona? Sicuramente non al
centro. Forse nel 2018, quando questo delirio sarà concluso, con il decreto sul
nuovo reclutamento dei docenti avremo dei concorsi degni di essere chiamati
tali. Ma di questo ad oggi nessuna conferma e ancor meno certezza. La scuola
non può essere un ammortizzatore sociale: il danno ricade sulla cultura, sulla
società, sull'economia. Il costo e l'inefficienza del sistema scolastico
italiano sono sotto gli occhi dell'Europa. Come uscirne, evitando la
scontata opposizione dei sindacati, tutori di uno status quo ingiusto, obsoleto
e dannoso? (clicca
qui per leggere)
-
13.08.2017 da Tecnica della Scuola "Scuole paritarie e libertà di scelta
educativa": Con
il costo standard, la spesa per ciascun alunno di ogni scuola (statale e non
statale) sarebbe di 5.441 €, per un esborso totale di 47,1 miliardi. Ovvero 2,8
miliardi in meno di oggi all'anno. Questo immaginando che non vi sia alcuna
forma di compartecipazione, neanche da parte delle famiglie più abbienti. È
chiaro che, se fosse prevista, perlomeno per i più ricchi, la spesa totale
dello Stato diminuirebbe ulteriormente. D'altra parte, nel settore Sanità
- che funziona secondo questo principio - i meno abbienti non pagano il ticket
e chi può, paga in proporzione al reddito. E nessuno obietta, soprattutto dove
la Sanità funziona (vedi, ad esempio, la regione Lombardia). (clicca
qui per leggere)
-
14.08.2017 da Orizzonte Scuola "Costi standard come alternativa alla paralisi del
sistema scolastico pubblico, statale e non": Sul fronte istituzionale, inutili
sono stati i due richiami fatti all'Italia da parte dell'Unione Europea, perché
ponesse fine a questa situazione realmente discriminante e si adeguasse ai
Paesi dell'Unione. Con un certo strabismo costituzionale, l'Italia si è
mostrata solerte nell'ascoltare i più che legittimi richiami della UE in
materia delle coppie di fatto; sulla libertà di scelta educativa dei genitori
fa fatica a mantenere la stessa determinazione. Mistero! Infatti i Paesi
europei (fatta eccezione per la Grecia) riconoscono, in diverse forme, il
diritto di libertà di scelta educativa. Basti citare in tal senso il caso della
laicissima Francia (clicca
qui per leggere).
- Ma con la medesima determinazione si
registrano i segnali positivi, strumenti che oggi possono consentire ai
cittadini di ridurre la forbice dell'ingiustizia che denunciamo. Uno strumento
di particolare importanza (per la cultura della parità anzitutto) è lo School Bonus.
12.08.2017 da Formiche "Vi
spiego la bontà del Bonus Scuola": Nella scuola è arrivato di
tutto. I bravi docenti e i genitori attenti lo sanno a perfezione. Dunque,
nell'attesa dei programmi elettorali, le famiglie, future elettrici, possono
ritenere lo school bonus come uno strumento che riconosce l'esercizio della
responsabilità educativa, sostenendo con un "premio" chi la
favorisce. Si tratta infatti di un'importante agevolazione fiscale prevista
dall'art.1 commi 145-150 della legge 107/2015
(Buona Scuola). In particolare il comma 146 specifica la tipologia delle
donazioni previste: "erogazioni liberali in denaro destinate agli
investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di
istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la
manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a
interventi che migliorino l'occupabilità degli studenti". Il credito
di imposta, per il donante, è del 65% per le erogazioni effettuate nel 2017 e
del 50% per le erogazioni effettuate nel 2018 (al momento per gli anni
successivi al 2018 tale agevolazione non è prevista). (clicca qui per leggere)
Andiamo
avanti con coraggio nella certezza che Istituzioni responsabili necessitano di
cittadini seri
Un caro
saluto. sr Anna Monia Alfieri con i consiglieri della Fidae Lombardia