Gent.mi tutti,
fra qualche giorno
"suonerà la campanella" per i nostri allievi, per ciascuno di
noi, mentre si susseguono ai Tg, a mezzo stampa e ciascuno di noi le vive di
persona, le notizie sempre più confuse che ci restituiscono l'immagine di un
sistema scolastico fiaccato da politiche sempre più miopi e dal fiato
corto. Il 28.08.2018 al TG1 ore 20.30 tutti quanti abbiamo ascoltato
l'impietosa notizia che si ripete da anni. Fra qualche giorno riprende la
scuola e mancano: - 1.800 presidi (la soluzione sarà "le
reggenze" cioè presidi che oltre alla loro scuola di 1.500 studenti
dovranno occuparsi di altri plessi scolastici magari con 1.500 allievi
dislocati in 4 sedi. Come si possa lavorare in modo efficace resta un rebus);-
80.000 posti di docenza saranno ancora coperti dai supplenti; - 2.000
direttori amministrativi; - 40.000
docenti di sostegno (come si possa definire il nostro un sistema scolastico
capace di integrazione resta un mistero della dissociazione dalla realtà).
Questo è il tempo della denuncia,
dei cittadini seri che non si arrendono e continuano a porre in fila le
questioni.
In questo spirito condivido una
serie di articoli nella certezza che, se riterrete, li condividerete con i
nostri docenti, le famiglie, gli allievi, la società. Riscattiamo cosi il
tablet e il cellulare come i social.
- 01.09.2018 da Formiche
"Ai bravi docenti eroi coraggiosi: grazie". Il 12
settembre saranno nelle scuole, pubbliche statali (circa 7.700 studenti) e
pubbliche paritarie (1.100 studenti), docenti coraggiosi e tenaci riguardo al
fatto che la cultura è l’unica chance per bambini, adolescenti, giovani di
essere adulti di spessore, capaci di restare in piedi sul ring della vita e
recuperare ogni giorno il senso di essere vivi. Quando i ragazzi si
domanderanno “Che senso ha vivere?”, la risposta dipenderà molto dal tipo di
maestri che hanno avuto. Non improvvisati. (clicca
qui per leggere).
- 31.10.2018 da Il Sussidiario
" Lo statalismo di ritorno che prepara la fine delle
paritarie". Un Paese che distrugge la sua scuola non lo
fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un
Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione
del sapere hanno solo da perdere. (Italo Calvino) (clicca
qui per leggere).
- 30.08.2018 da Usmi, Per
quale motivo il cittadino italiano è libero di scegliere se curarsi al
Policlinico o al San Raffaele, mentre non è libero di scegliere dove istruire i
figli? La risposta è drammaticamente semplice: perché la salute del corpo non
spaventa, la libertà della mente sì. Avremmo cittadini consapevoli e critici.
Cittadini che pensano ....È pericoloso (clicca qui
per leggere).
-
24.08.2018 da Formiche "La scuola classista che tanto
piace ai governi Italiani". Durante la chiacchierata
mi è venuta in mente, chissà perché, la Lettera semiseria di Grisostomo al
suo figliolo, quando il buon Giovanni Berchet parlava dell’Ottentotto e del
Parigino…L’Ottentotto non comprende la questione, è ottuso; il Parigino rimane
chiuso nel suo pregiudizio e nella presunzione di saperne di più… solo il
popolo (la signora che mi sta davanti) capisce il cuore del problema… Quanti
Parigini abbiamo in Italia! Nella politica, nel Sindacato, ahinoi anche
all’interno dello stesso mondo della scuola paritaria cattolica. (clicca
qui per leggere).
- 16.08.2018 da Tempi "Perché
in Italia i poveri non possono andare nella scuola che vogliono?". La
Costituzione e la legge 62/2000 sono lettera morta. basterebbe introdurre il
costo standard per porre fine a questa grave ingiustizia (clicca
qui per leggere).
- 13.08.2018 da Il Giornale "Docenti,
scuola pubblica e paritaria: ma è libertà questa?" Ad
agosto iniziano ad arrivare le telefonate dei colleghi: "Ciao! Sono
stato convocato per l’entrata in ruolo nello Stato. Cosa faccio?”
(clicca
qui per leggere).
Credo che solo attraverso un'azione
culturale puntuale e coraggiosa quanto costante potremmo favorire una richiesta
popolare affinchè si ponga rimedio a quella che risulta essere la più grave
ingiustizia italiana che sta facendo implodere il sistema scuola. Solo una
buona scuola potrà risollevare le sorti della Nazione.
Andiamo avanti con coraggio, suor Anna Monia
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