I teorici della libertà di insegnamento
Alcune risposte al
nevralgico interrogativo: lo Stato può avanzare pretese del monopolio
statale nella gestione della scuola
- Alex de Tocqueville: …. voglio che si possa organizzare accanto
all’università una seria concorrenza. Lo voglio perché lo richiede lo
spirito generale di tutte le nostre istituzioni; lo voglio anche perché
sono convinto che l’istruzione, come tutte le cose, ha bisogno
all’occorrenza, dello stimolo della concorrenza
Antonio Rosmini: …. i padri di famiglia hanno dalla natura e non dalla
legge civile il diritto di scegliere per maestri ed educatori della
loro prole quelle persone, nelle quali ripongono maggiore confidenza
- John Stuart Mill: …. le obiezioni che vengono giustamente mosse
all’educazione di Stato non si applicano alla proposta che lo Stato
rende obbligatoria l’istruzione, ma che si prenda carico di dirigerla:
che è una questione completamente diversa
- Bertrand Russel: ….. lo Stato è giustificato nella sua insistenza
perché i bambini vengano istruiti, ma non è giustificato nel pretendere
che la loro istruzione proceda su un piano uniforme e miri alla
produzione di una squallida uniformità
- Gaetano Salvemini: ….. dalla concorrenza delle scuole private , le
scuole pubbliche – purchè stiano sempre in guardia, e siano spinte
dalla concorrenza a migliorarsi, e non pretendano neghittosamente
eliminare con espedienti legali la concorrenza stessa – hanno tutto da
guadagnare e nulla da perdere
- Luigi Einaudi: …. in ogni tempo, attraverso tentativi ed errori
ognora rinnovati, abbandonati e ripresi, le nuove generazioni
accorreranno di volta in volta alle scuole le quali avranno saputo
conquistarsi reputazione più alta di studi severi e di dottrina sicura
- Don Luigi Sturzo: ….. ogni scuola, quale che sia l’ente che lo
mantenga, deve poter dare i suoi diplomi non in nome della Repubblica,
ma in nome della propria autorità. Finchè in Italia la scuola non sarà
libera, nemmeno gli italiani saranno liberi
- Karl R. Popper: …… la società aperta e i suoi nemici, scrive: senza
esitazione credo che compito dello Stato sia quello di vigilare
affinchè ai suoi cittadini sia data una educazione, che li abiliti a
partecipare alla vita della Comunità e di mettere in opera tutti i
mezzi che promuovono, lo sviluppo dei loro particolari interessi e
talenti; e lo Stato dovrebbe anche provvedere …. a che le insufficienti
disponibilità finanziarie dei singoli non impediscono loro l’accesso
agli studi superiori. L’interesse dello Stato non deve essere invocato
a cuor leggero per difendere misure che possono mettere in pericolo la
più preziosa di tutte le forme di libertà, cioè la libertà di
intellettuale
- Antonio Fazio: l’istruzione è un bene pubblico . questo carattere
attiene alla natura del bene, alla sua destinazione; non implica che
sia necessariamente lo Stato a fornirlo. In quest’ottica si inquadra il
contributo di un sistema scolastico la cui articolazione è affidata anche
alla iniziativa dei cittadini che: nel rispetto di alcuni requisiti
fondamentali, consenta di scegliere il tipo di insegnamento e il metodo
per impartirlo. Deve valere anche in questo campo il principio di
sussidiarietà. Sono possibili sistemi integrati in cui Stato e privati
concorrano secondo proprie impostazioni a produrre il bene o il
servizio pubblico
- Antonio Gramsci: noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della
scuola libera, della scuola lasciata all’iniziativa privata e ai Comuni
- Don Lorenzo Milani: la scuola di Barbiana ha 20 allievi, nessun
figlio di papà, è dei preti, non ha dallo Stato nessuna sovvenzione, ma
anzi aperta opposizione ed è senza ombra di dubbio l’unica funzionante
in tutto il territorio della Repubblica
- Card. Camillo Ruini: quella della scuola libera e della parità
scolastica non è soltanto una rivendicazione particolare e
confessionale dei cattolici, ma è piuttosto una questione generale di
libertà civile e di pubblico interesse
- Giovanni Paolo II: pubblici poteri, a cui incombe la tutela e la
difesa della libertà dei cittadini, nel rispetto della giustizia
redistributiva, debbono preoccuparsi che le sovvenzioni pubbliche siano
erogate in maniera che i genitori possano scegliere le scuole per i
propri figli in piena libertà, secondo coscienza
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