Gentilissimi,
in
questi giorni - come ormai da anni - ci confrontiamo nelle gravi difficoltà a
garantire un pluralismo educativo a fronte di un chiaro mancato riconoscimento
dell'esercizio, nei confronti dei genitori, della loro responsabilità
educativa.
In
estrema sintesi:
-
le famiglie non
riescono più a pagare due volte: le tasse prima e la retta poi (e vorremmo
ricordare che parliamo di rette con una media dai 2.500 euro annui ai 5.000
euro annui per il liceo...). Anacronistico, incolto e offensivo l'intervento in
commissione cultura che ancora una volta ignora (da cui il sostantivo
"ignoranza") la realtà - clicca
qui per leggere. Non ci
stancheremo di ribadire che il contributo per allievo che frequenta la scuola
paritaria è di euro 500 annui a fronte di una spesa (cioè le tasse dei
cittadini) per l'allievo che frequenta la scuola statale, che è di euro
8.000,00 (solo spese correnti) all'anno. Forse è il senso di responsabilità di
molte scuole paritarie, che fra enormi sacrifici e disumano impegno (garantito)
non fa pensare come reale il pericolo di una chiusura immediata che, oltre a
ferire la democrazia, porta con sè una spesa di oltre 6 miliardi di euro annui
a danno del Welfare. Il collasso del Welfare opera di soggetti irresponsabili,
sarebbe certo.
-
le scuole
non riescono più a pagare gli stipendi dei docenti, le banche faticano a
concedere crediti a fronte di una situazione sempre più compromessa. Gli
spiccioli di 500 euro annui sono sempre più incerti nei tempi. Ci sono scuole
che li attendono da 18 mesi. In questi giorni ripenso con particolare dolore ad
imprenditori che si sono suicidati sotto il peso di un credito che lo stato non
liquidava a fronte di imposte richieste senza alcuna possibilità di
compensazione.
La
situazione è grave perchè l'attacco diretto porta a ledere la libertà di scelta
educativa dei genitori, facendo cadere "a colpi di ritardi" dei
contributi le paritarie serie (i diplomifici e le scuole dalle rette oltre gli
8mila questi problemi non li avvertono affatto). Un vero e proprio saccheggio
culturale che Fidae Lombardia non si stancherà di denunciare, con la certezza
che le scuole paritarie serie (anche se negli ultimi 4 anni ben 500 hanno
chiuso) troveranno il modo di resistere (siamo in trincea) sino a quando i
genitori riusciranno a rivendicare a gran voce, oltre al diritto di scelta in
sanità (cito i vaccini in ordine temporale), il diritto principe: la libertà di
scelta educativa.
In
questo spirito si condividono alcuni articoli e/o interviste affinchè il
silenzio non legittimi il disastro educativo tutto italiano (certa della vostra
diffusione per favorire una cultura della parità).
-
06.07.2018 da Tutto Scuola: "Costo
standard, ma c'è chi non arretra: serve a tutti" (clicca
qui per leggere)
Che
il Paese Italia sia la più grave eccezione in Europa e non riesca a rispettare
i genitori nell'esercizio libero della propria responsabilità educativa, si
desume dall'ultima risoluzione Europea come riportata di seguito.
-
12.07.2018 da Avvenire: "Strasburgo lancia la «modernizzazione» Risoluzione
dell'Europarlamento: avvicinare i diversi sistemi scolastici. Dunque ancora una volta il Parlamento
Europeo si esprime a favore della parità scolastica, anche da un punto di vista
economico, come già fece nel lontano 1984 (il 13 marzo con la Risoluzione
'Libertà d'insegnamento nella Comunità Europea'). Un riferimento anche al ruolo
dei genitori, «la cui partecipazione all'istruzione dei figli» porta a
«migliorare il loro rendimento scolastico », oltre che costituire un'importante
tassello per costruire un'alleanza educativa con i docenti. (clicca
qui per leggere).
-
12.07.2018 da Ufficio Nazionale per l'educazione, la scuola e l'università
(CEI) "Scuola,
le famiglie deluse dal piano del governo" (clicca
qui per leggere).
-
14.07.2018 da Tecnica della Scuola, Intervista esclusiva al Ministro Marco
Bussetti, alla domanda Parliamo
di scuole paritarie, libertà di scelta educativa e costo standard: su questo
fronte al Miur c'è un tavolo di lavoro avviato. Dobbiamo aspettarci delle
novità? Agiremo
per migliorare il sistema e per continuare a garantire la libertà di scelta
educativa, che è un valore da preservare. (clicca
qui per leggere).
Il
"continuare a garantire" appare irrealistico, in quanto la
"libertà di scelta educativa" ancora non esiste e il "valore da
preservare", a fronte di 500 scuole chiuse negli ultima 4 anni e
soprattutto da Roma in giù, dimostra che è rimasto davvero poco tempo. L'Italia
rischia di perdere il filone delle scuole paritarie serie, mentre si
stigmatizza che il nostro sistema scolastico è sempre più classista,
regionalista e discriminatorio. Perchè il povero e il disabile in Italia non
possono scegliere? Discriminati due volte. Niente "Dignità", per
loro...
Senza
alcun cedimento ne riparliamo nuovamente in una intervista rilasciata a Tecnica
delle Scuola.
- 17.07.2018 da Tecnica della Scuola: Intervista a sr.
Anna Monia Alfieri "Il
costo standard? Salverà la scuola dal tracollo, parola di suor Anna Monia
Alfieri" Cosa risponde a chi ricorda ciclicamente che lo Stato deve
finanziare, in base alla Costituzione, solo la scuola statale? Rispondo
che l’articolo 33 al punto “senza oneri per lo Stato” dice che nessuna scuola
privata può pretendere finanziamenti; qui però parliamo di scuole pubbliche paritarie, cioè
di scuole che dallo Stato sono riconosciute e controllate, che fanno un
servizio pubblico e che appartengono al servizio nazionale di Istruzione al
pari della scuola statale. Ma qui occorre una solida conoscenza dei diritti
umani. In che
senso? I drivers delle pizze hanno i diritti, i genitori
no. Attraverso il costo standard di sostenibilità, che si fonda sul diritto inviolabile della libertà di
scelta educativa, i finanziamenti non vanno dati alle scuole
paritarie o statali, bensì alle famiglie che – come nella Sanità – debbono
poter scegliere a costo zero, avendo già pagato le tasse, dove educare i propri
figli. La libertà di scelta dei genitori favorirà la sana concorrenza fra le
scuole e l’innalzamento della qualità. Siamo agli ultimi posti Ocse-Pisa non
per caso. (clicca
qui per leggere)
Carissimi,
andiamo
avanti con coraggio: stiamo difendendo un diritto che un Paese di diritto
quale è l'Italia non può non garantire. Le svariate difficoltà restano, insieme
alla certezza che i genitori Italiani hanno maturato una chiara consapevolezza
che debbono poter scegliere dove educare il proprio figlio e che il pluralismo
educativo è una valore indispensabile da preservare.
Un caro saluto e buone
vacanze a tutti! sr Anna Monia Alfieri con Consiglieri di Fidae Lombardia
Sono completamente d'accordo con Suor Anna.
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