Vi chiedo di leggere fino in fondo e di dare
la massima diffusione
Gentilissimi tutti,
questi sono giorni molto delicati: a)
dobbiamo gestire l’emergenza degli stipendi da pagare, imposte e tasse che
scadono fra qualche giorno e le famiglie che stanno facendo molta fatica a
pagare le rette, problema che è stato ampiamente argomentato; b) registriamo
una modalità di azione che già oggi rende impossibili Democrazia e Libertà.
Queste non ci sono senza la corresponsabilità di tutti. In aggiunta oggi
abbiamo in prospettiva il
rischio reale del monopolio educativo.
Rischi cosi gravi possono essere
evitati se e solo se si ha 1) il coraggio di mantenere uno
sguardo lucido sulla realtà, dando il giusto peso alle situazioni senza
esasperarle ma neanche sottovalutandole, e 2) pensare le
situazioni in prospettiva.
Anno 2014: si invocava il potere al popolo, la rottamazione della casta,
il parlamento aperto come una scatola di tonno per controbilanciare anni di
baronato della politica. Era evidente già allora (a chi ha esperienza di
conduzione di opere complesse) che eravamo negli eccessi fallimentari di
sempre. L’epilogo ci ha portati all’eccesso opposto. Negli ultimi due anni si
registra la modalità di licenziare manovre finanziarie e decreti importanti
by-passando le garanzie della Democrazia che si chiama confronto in
Parlamento con votazione. Tutti quanti abbiamo assistito impotenti e basiti
alla grande compressione del ruolo del Parlamento e alla più totale
mancanza di un opportuno scambio di vedute con i corpi sociali in occasione del
licenziamento della Manovra finanziaria a fine anno 2018.
Allora come oggi siamo in una
situazione di emergenza e il cliché si ripete.
Anno 2020: allora come oggi viene licenziato il Decreto
Scuola - che parla di didattica, esami,
quindi temi fondamentali considerato lo stato di emergenza in cui ci troviamo -
in diretta Tv da Fazio piuttosto che in un confronto nelle Aule Parlamentari. E
la Ministra non dà risposte alle Regioni interrompendo la conference call.
Probabilmente la ragione è
riconducibile alla litigiosità e mancanza di coesione che compone la
maggioranza di Governo, perennemente a
rischio di crisi, in cui è palese il gioco del ricatto reciproco. In sostanza,
siamo ad un Regime dipinto di Democrazia, pericoloso sia nell’immediato, sia a
lungo termine, soprattutto in situazioni di emergenza come quella del Covid-19.
Dovendo decidere in fretta,
by-passare le pieghe della democrazia risulta non solo naturale, ma passa per
un atto dovuto. Eppure in quel “non c’è tempo siamo in stato di emergenza” si
insinua il pericolo di decidere senza una visione di insieme - che solo
un’ampia trasversalità può dare - e senza la dovuta attenzione ai particolari -
che quasi sempre hanno in sé la soluzione. Il sistema si avvita e si innesca
un circolo vizioso che allontana sempre più dalle soluzioni definitive e
ragionevoli. L’Ideologia – non un singolo Dittatore - diventa guida della
Società.
A fronte delle centinaia di
telefonate da tutta Italia sul che cosa possiamo fare oggi noi per evitare
l’epilogo tragico del Monopolio educativo, credo che oggi l’unica cosa che
possiamo fare è quella di rendere consapevoli i nostri docenti, le nostre
famiglie, i cittadini tutti per fare le dovute pressioni presso il Governo in
particolare in questi giorni.
In questi giorni abbiamo registrato
la più ampia task force (negli ultimi 20 anni) dei singoli - in
10 gg più di 62mila firmano la Petizione
-, dei cittadini, del mondo associativo (genitori,
docenti, gestori), delle famiglie singole, dei
docenti, delle realtà ecclesiali - dopo l’USMI
e la CISM è intervenuta la CEI - che hanno necessariamente mosso la più ampia trasversalità
politica. Molteplici sono stati gli emendamenti presentati dai vari
schieramenti FI-Lega-FdI- PD. Una rosa di proposte che ad incastro e in modo
complementare sono indirizzate ad aiutare la Famiglia in emergenza covid-19 e a
salvare il pluralismo educativo. Ora non manca niente e nessuno: serve solo un
atto di responsabilità del Governo.
A CHE PUNTO SIAMO?
09.04.2020 da NBQ, “Uccidere le
paritarie: così il Governo condanna lo Stato”: stralciati gli emendamenti, il decreto cura Italia viene posto
alla fiducia (clicca
qui per leggere).
Ma noi possiamo ancora oggi fare le
dovute pressioni, ciascuno per la sua parte, presso il Governo perché il
Premier ne comprenda tutto il carattere di urgenza. Siamo tutti consapevoli che
a certi livelli c’è sempre il passa carte che, come l’usciere, ha più potere
del diplomatico.
Alcuni degli emendamenti stralciati
sono diventati interpellanze urgenti.
Si tenta un recupero in extremis con le
Interpellanze urgenti previste oggi dalle ore 14.00 alla Camera.
SI DIA MASSIMA DIFFUSIONE
Quest’oggi vengono presentate tutte
le interpellanze urgenti: all’odg molti nostri emendamenti. Seguiamo la diretta
tramite WebTv o collegandosi al canale satellitare della Camera Eutelsat Hot
Bird 9/13° Est; Polarizzazione Verticale; Trasponder 54; Frequenza 11.804,42
MHz; FEC 2/3; Symbol Rate 27.500.
Diamo notizia ai nostri genitori, ai
docenti attraverso i nostri canali social.
In un processo di continuità, ritengo
fermamente che, per realizzare in modo definitivo Autonomia, Parità e
Libertà di scelta educativa, l’unica via è applicare i costi standard di
sostenibilità per allievo. Con la petizione ho lanciato la detrazione
richiesta dalle Associazioni con il tetto di paragone costi standard di
sostenibilità per allievo proprio perché questa leva ha in sè i criteri di
efficienza, rendicontazione e controllo, qualità necessarie per riscattare il
sistema scolastico italiano (di scarsa qualità in quanto iniquo come conferma
lo studio Ocse-Pisa) ed è doveroso quando si utilizzano i danari dei cittadini
che lo Stato ha solo il compito di amministrare senza appropriarsene e
tantomeno sprecare. Quindi occorrono servizi che funzionino. Oggi
l’Italia di covid-19 ha bisogno non solo di soldi ma anche di servizi. Domani
dal portale Nbq si può leggere il mio studio “Copertura finanziaria della
proposta sulla detraibilità della retta e un vantaggio di 3Mld di euro già da
settembre 2020 per la Nazione”. (in questo video
qualche anticipazione)
Nella logica che occorre essere
propositivi, mi auguro che questo ulteriore contributo scientifico possa essere
utile al Governo per dare alle famiglie la possibilità di scegliere la scuola
in tempi di covid-19 e ai cittadini un futuro per l’Italia, salvando oggi la
scuola pubblica tutta, paritaria e statale.
Per un necessario distanziamento
sociale, la Ministra ha ipotizzato che a settembre le scuole possano continuare
con la didattica a distanza. Ho argomentato in
questo studio le ragioni per le quali non è questa la soluzione, che per altro
rappresenta un costo sociale enorme che pagheranno i nostri ragazzi e la
Nazione che rischia di trovarsi una generazione ignorante e disadattata.
Per il problema “classi pollaio”, che
impediscono il distanziamento sociale, vale la medesima logica sopra citata:
per risolvere il problema occorrono soluzioni che diano una prospettiva.
Le soluzioni dal fiato corto avvitano
il sistema e uccidono il futuro.
Ci dicevano che le classi pollaio non
esistono e che a fronte della chiusura delle scuole paritarie la scuola statale
avrebbe assorbito con una minima spesa questi allievi. Al netto del costo del
monopolio, il costo economico è confermato dal COVID-19 (clicca
qui). Rimando al seguente articolo:
08.04.2020 da Formiche, “Scuola. Quando la soluzione diventa peggiore del problema”. La scuola non può ripartire a settembre, perché le classi-pollaio – aggravate dal fallimento di migliaia di scuole pubbliche paritarie in contesti già difficili - non consentono il distanziamento sociale. Si tratta, ancora una volta, di quegli invisibili (gli alunni, le famiglie) la cui situazione abbiamo denunciato negli anni. In questo studio esaminiamo la situazione suggeriamo la soluzione” (clicca qui per leggere).
Andiamo avanti con coraggio: non potremmo vivere meglio l’inizio
del Triduo Pasquale … un cammino fatto di cadute, solitudine, tradimenti,
pianti, morte ma l’ultima parola è la Risurrezione.
Con i più cari saluti
sr. Anna Monia
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