Gentilissimi tutti,
Il 04.04.2020 abbiamo scritto: La
famiglia italiana ha vinto, se non viene tradita nel segreto delle stanze dei
bottoni…
… la famiglia è stata tradita nel suo
diritto di libera scelta educativa, chiaramente riconosciuto dalla Costituzione
Italiana.
Avevamo ritenuto che fosse
sufficiente il fronte comune nella più ampia task force dell’ultimo ventennio,
in questo momento di grave emergenza, per convincere il Governo e il Parlamento
che occorreva una azione di salvataggio per quel comparto che soffre e che vede
l’imminente chiusura del 30% (per ora) di scuole paritarie con un grave danno
al pluralismo educativo.
Ci dicevano: «non siete
compatti, chiedete privilegi». Ci siamo compattati e abbiamo dimostrato che le scuole non
chiedono privilegi. La Famiglia chiede solo il suo diritto costituzionale.
Pareva naturale porre il Governo di
fronte alla propria responsabilità. Invece quest’ultimo stralcia, come nelle
peggiori dittature, tutti gli emendamenti dell’opposizione, per quanto di buon
senso, ma addirittura stralcia quelli dell’alleato PD, che pure ha chiaro che
l’allarme va raccolto, e pone la fiducia al decreto Cura Italia (clicca
qui).
Vince l’ideologia… e forse il ricatto. Passi l’ideologia, passi l’ignoranza, ma la menzogna no. Voci
autorevoli in Senato affermano, nel corso della seduta dell’08/04/2020, che gli
emendamenti sono stati stralciati perché erano senza copertura, cioè
inammissibili.
In realtà, il “principe” degli
emendamenti - quello che poneva la soluzione
definitiva alla più grave ingiustizia sociale, il monopolio educativo, con 300
mila alunni che si riverseranno a settembre nella scuola statale già satura per
le classi pollaio - aveva ed ha la copertura.
1. L’emendamento che non
è passato prevedeva la detrazione per intero (non basta l’elemosina del 19%
di 100/152 euro annui) della retta per le famiglie con il parametro del
costo standard di sostenibilità per allievo (tetto di euro 5.500),
qui considerato perché ha formule precise e fiscali. Questo significa
rimborsare alla famiglia la retta pari al costo standard di sostenibilità, di
cui è stata dimostrata la necessità per salvare la scuola pubblica italiana
tutta, statale e paritaria. Ora il Governo dovrà spiegare perché ha
preferito condannare i contribuenti a spendere, da settembre, 2.8mld di euro.
Alla stessa cifra si è venduta la libertà della famiglia.
10.04.2020: Solo il costo standard salverà la scuola pubblica disastrata. Per la scuola non servono più soldi, ma maggiore efficienza e giustizia. Ecco lo studio ESCLUSIVO a disposizione dei parlamentari che ora possono visionare quanto costerebbe un alunno dall'Infanzia alla Maturità (clicca qui).
2. In realtà il problema
è aggravato dalla crisi Covid 19 perché le classi pollaio impediscono il
distanziamento sociale e quindi a settembre la scuola non riprende.
Ecco
dunque che, in una situazione di emergenza, si evidenziano le voragini del
sistema scolastico italiano, palesemente classista, regionalista e
discriminatorio. Incombe il rischio di fornire soluzioni inadeguate: “si
eliminano gli esami di Stato, si svolgerà online la maturità e tutti promossi.
Se non bastasse a settembre la scuola non riparte, tutti a casa. “
Con i debiti distinguo, suona così il decreto scuola licenziato
il 06/04/2020, che estende le misure di contenimento per l’emergenza Covid-19. Eppure
l’alternativa c’è e si chiama SOLUZIONE: “Abbiamo gli edifici, abbiamo
le persone che possono garantire oggi di aprire le scuole nel rispetto del
distanziamento sociale a costo zero eppure si continua a prediligere la
politica dell’assurdo.”
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