Gent.mi,
sono lieta
di condividere con voi significativi passi di questi giorni che vanno in
continuità con il percorso culturale indirizzato a consentire realmente il
diritto di apprendere dello studente senza alcuna discriminazione economica. Ci
siamo lasciati con la domanda: “Scuola/Perché il ricco sceglie e il povero
si accontenta?”
-
20.03.2019 da Il Giornale “Il sistema scolastico italiano è caratterizzato
dall'incertezza dei dati?”. Oggi gli studenti sono discriminati, per
ragioni economiche, nel loro diritto di apprendere e l’Italia, insieme alla
Grecia, è totalmente fuori dall’Europa. Per questo servono autonomia, parità e
libertà di scelta educativa dei genitori (clicca qui
per leggere)
-
06.04.2019 da Il Sussidiario (di Luisa Ribolzi) “SCUOLA/ Senza una
riforma (vera) dei finanziamenti non c’è sistema che tenga”. Una vera
riforma di sistema premierebbe le scuole buone a scapito delle cattive e
metterebbe le famiglie in condizione di scegliere. Niente da fare. (clicca qui
per leggere)
In
conclusione, non ci può essere libertà di scelta educativa se
non viene garantita la libertà economica per il suo esercizio. Per questo,
l’unico modo per rispettare fedelmente il dettato costituzionale del diritto
all’istruzione e del diritto alla libertà di scelta educativa è quello di
riconoscere una dote a ciascuno studente, pari ad un costo standard di
sostenibilità ossia all’ammontare minimo di risorse da riconoscere a ciascuna
scuola pubblica – statale e paritaria - sulla base di parametri certi. Chi
si sente legittimato ad alimentare la confusione, altro non fa che
discriminare: se ne assuma la propria la responsabilità.
Allo
scopo si segnala un prezioso ausilio realizzato dalla Scuola Giovanni Paolo II
(clicca qui). Credo possa essere uno strumento agile ed esaustivo per la nostra
azione cultura (clicca
qui)
Porre
in fila le questioni per non legittimare la discriminazione e l’inerzia di
quanti debbono e possono garantire il diritto di scelta educativa dei genitori,
il diritto di apprendere degli studenti, il diritto all’insegnamento dei
docenti cessando ogni discriminazione economica (Art. 3 Cost.Ital.) un aiuto di
riflessione è giunto dal convegno promosso alla Camera dei deputati dal
Comitato Art. 26 l’11.04.2019 (clicca qui)
-12.04.2019
da Il Sussidiario “SCUOLA/ Statali e paritarie, l’indagine sui costi che il Miur
non vuole fare” (di Chiara Iannarelli) Insomma, libertà educativa e
valorizzazione del nostro patrimonio culturale sono beni per tutta la società
civile e non opzioni di parte. Un sistema pluralista gioverebbe non solo a
genitori ed alunni ma anche a tutti i docenti, sia a quelli delle scuole
paritarie – oggi a tutti gli effetti docenti “di serie B” – che a quelli
statali, schiacciati da una scuola paralizzata dalla burocrazia e massificante.
(clicca qui per leggere)
La
garanzia dei diritti passa da una azione culturale onesta intellettualmente e
continuativa nel tempo… allo scopo ringrazio del Vostro aiuto e confido
possiate diffondere queste belle notizie di civiltà che ci avvicinano alla
meta.
Un caro saluto Suor Anna Monia Alfieri
Nessun commento:
Posta un commento