venerdì 7 settembre 2018

Remember: Convocazione Assemblea Fidae Provinciali e Lombardia (triennio 2018-2021)


Alla cortese attenzione delle Scuole Associate Fidae Lombardia
Gent.mi tutti,
con la presente si informa che il 03 Ottobre 2018 ore 14.30 presso l'Istituto Gonzaga (Milano) si svolgerà l'Assemblea Elettiva Fidae Lombardia per il prossimo triennio 2018-2021. Nella seguente sezione potrete trovare tutte le informazioni e il materiale che verrà costantemente aggiornato (clicca qui).
Nei mesi scorsi si sono svolte le varie Assemblee Fidae Provinciali come da calendario (clicca qui per scaricarlo). E' un momento importante per la nostra Associazione Fidae Lombardia e confidiamo nella Vostra partecipazione di sempre. Potranno partecipare le Scuole che hanno versato la quota Associativa 2018 con l'indicazione del codice Ilo. Allo scopo i consiglieri Provinciali restano a disposizione delle scuole per eventuali ulteriori chiarimenti.
Auspichiamo che giungano dalle scuole le candidature consiglieri Fidae Lombardia e per il servizio di Presidente Fidae Lombardia. Al fine di rendere tutto più trasparente ed efficace abbiamo codificato anche per queste elezioni una sezione ad hoc
Accedendo alla sezione Assemblea elettiva Fidae Lombardia (clicca qui) potete segnalare la vostra candidatura, presenza e troverete documenti utili.

L’occasione mi è gradita per ringraziare ciascuno di Voi per il sostegno che lungo questi due mandati alla presidenza Fidae Lombardia mi avete donato con generosità. Abbiamo lavorato bene e in armonia, compiendo con l’ausilio dei consiglieri Fidae Lombardia un’azione culturale sempre più determinata, capace di porre in fila le questioni. (clicca qui per leggere la Lettera completa)
Un caro saluto Sr Anna Monia Alfieri con i Consiglieri Fidae Lombardia

sabato 1 settembre 2018

News Fidae Lombardia 01.09.2018


Gent.mi tutti,
fra qualche giorno "suonerà  la campanella" per i nostri allievi, per ciascuno di noi, mentre si susseguono ai Tg, a mezzo stampa e ciascuno di noi le vive di persona, le notizie sempre più confuse che ci restituiscono l'immagine di un sistema scolastico fiaccato da politiche sempre più miopi e dal fiato corto. Il 28.08.2018 al TG1 ore 20.30 tutti quanti abbiamo ascoltato l'impietosa notizia che si ripete da anni. Fra qualche giorno riprende la scuola e mancano: - 1.800 presidi (la soluzione sarà "le reggenze" cioè presidi che oltre alla loro scuola di 1.500 studenti dovranno occuparsi di altri plessi scolastici magari con 1.500 allievi dislocati in 4 sedi. Come si possa lavorare in modo efficace resta un rebus);- 80.000 posti di docenza saranno ancora coperti dai supplenti; - 2.000 direttori amministrativi; - 40.000 docenti di sostegno (come si possa definire il nostro un sistema scolastico capace di integrazione resta un mistero della dissociazione dalla realtà).
Questo è il tempo della denuncia, dei cittadini seri che non si arrendono e continuano a porre in fila le questioni.
In questo spirito condivido una serie di articoli nella certezza che, se riterrete, li condividerete con i nostri docenti, le famiglie, gli allievi, la società. Riscattiamo cosi il tablet e il cellulare come i social.
 - 01.09.2018 da Formiche "Ai bravi docenti eroi coraggiosi: grazie". Il 12 settembre saranno nelle scuole, pubbliche statali (circa 7.700 studenti) e pubbliche paritarie (1.100 studenti), docenti coraggiosi e tenaci riguardo al fatto che la cultura è l’unica chance per bambini, adolescenti, giovani di essere adulti di spessore, capaci di restare in piedi sul ring della vita e recuperare ogni giorno il senso di essere vivi. Quando i ragazzi si domanderanno “Che senso ha vivere?”, la risposta dipenderà molto dal tipo di maestri che hanno avuto. Non improvvisati. (clicca qui per leggere).
 - 31.10.2018 da Il Sussidiario " Lo statalismo di ritorno che prepara la fine delle paritarie". Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere. (Italo Calvino) (clicca qui per leggere).
 - 30.08.2018 da Usmi, Per quale motivo il cittadino italiano è libero di scegliere se curarsi al Policlinico o al San Raffaele, mentre non è libero di scegliere dove istruire i figli? La risposta è drammaticamente semplice: perché la salute del corpo non spaventa, la libertà della mente sì. Avremmo cittadini consapevoli e critici. Cittadini che pensano ....È pericoloso (clicca qui per leggere).
 - 24.08.2018 da Formiche "La scuola classista che tanto piace ai governi Italiani"Durante la chiacchierata mi è venuta in mente, chissà perché, la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo, quando il buon Giovanni Berchet parlava dell’Ottentotto e del Parigino…L’Ottentotto non comprende la questione, è ottuso; il Parigino rimane chiuso nel suo pregiudizio e nella presunzione di saperne di più… solo il popolo (la signora che mi sta davanti) capisce il cuore del problema… Quanti Parigini abbiamo in Italia! Nella politica, nel Sindacato, ahinoi anche all’interno dello stesso mondo della scuola paritaria cattolica. (clicca qui per leggere).
 - 16.08.2018 da Tempi "Perché in Italia i poveri non possono andare nella scuola che vogliono?". La Costituzione e la legge 62/2000 sono lettera morta. basterebbe introdurre il costo standard per porre fine a questa grave ingiustizia (clicca qui per leggere).
 - 13.08.2018 da Il Giornale "Docenti, scuola pubblica e paritaria: ma è libertà questa?" Ad agosto iniziano ad arrivare le telefonate dei colleghi:  "Ciao! Sono stato convocato per l’entrata in ruolo nello Stato. Cosa faccio?” (clicca qui per leggere).
Credo che solo attraverso un'azione culturale puntuale e coraggiosa quanto costante potremmo favorire una richiesta popolare affinchè si ponga rimedio a quella che risulta essere la più grave ingiustizia italiana che sta facendo implodere il sistema scuola. Solo una buona scuola potrà risollevare le sorti della Nazione. 
Andiamo avanti con coraggio, suor Anna Monia

giovedì 2 agosto 2018

News Fidae Lombardia 02.08.2018


Gent.mi tutti,

lungo questi giorni sono arrivati presso le Scuole Lombarde i contributi relativi al saldo a.s. 2017/2018. In un momento storico così complesso, vissuto all'insegna dei ritardi, credo sia un segnale positivo, da parte dell'Ufficio Scolastico di Regione Lombardia (fra i pochi USR che hanno liquidato), di una reale attenzione al pluralismo educativo. 

La garanzia dei diritti passa dalle persone, da quei gesti di responsabilità che da atti dovuti divengono risposte alla domanda che vado ripetendo: "A che serve riconoscere un diritto se poi non viene garantito?".

C'è chi afferma che siamo in Italia, che non è l'Europa, dove il diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori ha trovato garanzia (possono scegliere fra una scuola pubblica statale e pubblica paritaria a costo zero). In Italia non ci arriveremo mai? Allora l'epilogo dovrebbe essere assistere impotenti e rassegnati al perpetuarsi di questa ingiustizia che non riusciamo a sanare. Forse crediamo non valga neanchè più la pena denunciarla?... allora si assista alla perdita del pluralismo educativo. Ciò innesca un meccanismo grave, che potremmo definire di schiavitù: chi non può esercitare liberamente un diritto, è schiavo rispetto all'impedimento ad esercitarlo. I genitori sono schiavi – con i loro figli – rispetto alla forzata impossibilità di esercitare il diritto riconosciuto di scegliere liberamente la formazione e l'educazione che desiderano per la prole. Il concetto è stato ribadito anche ai rappresentanti attualmente al governo.

E' tempo, per la politica, di acculturarsi ... le conseguenze possono essere disastrose per tutto il Sistema-Paese. L'Italia si conferma la più grave eccezione in Europa, dove ovunque è garantito il pluralismo e la libertà educativa (in Norvegia, Finlandia, Slovacchia e Svezia l'accesso alle scuole gestite sia dallo Stato sia da privati è ugualmente garantito dal punto di vista del finanziamento per singolo studente), e si colloca al 47esimo posto al mondo. Non solo: i nostri ragazzi sono all'ultimo posto delle classifiche Ocse-Pisa. In altre parole, siamo il sistema più costoso con i docenti meno pagati e in fondo ad ogni parametro. Paesi come quelli del nord o la Francia hanno dimostrato nei fatti e con i numeri che mettere a confronto e valorizzare la concorrenza tra diversi sistemi educativi fa risparmiare allo Stato e innalza il livello di istruzione dei ragazzi.

I genitori chiedono conto al Ministro e alla Lega, che in campagna elettorale individuava nella libertà di scelta educativa il punto-chiave del programma Scuola, e chiedono conto al Movimento 5 stelle che si spende per i deboli: "Non siamo forse deboli, fragili, noi genitori che in Italia non possiamo scegliere dove educare i nostri figli? A chi fa paura la libertà? Perché chi è povero non può scegliere, come avviene in Europa?"

In questo spirito si condivide questo articolo pubblicato il 19.07.2018 da Formiche "Ecco perché ho fiducia che il governo prenderà a cuore la libertà sulla scelta educativaÈ necessario che i cittadini sappiano che viene loro negato questo diritto. Che sappiano di poter scegliere dove curarsi, dove e se morire, perfino battagliare per tutta una serie di diritti nuovi e di ogni genere per i loro figli, ma non di vedere loro garantito il pluralismo formativo e la libertà di scelta educativa sanciti dalla Costituzione. Cosa resterà se non si salva la scuola liberamente scelta anche da chi è povero? Resterà la scuola unica, cioè la scuola di regime e le scuole dalla retta oltre i 10mila euro, quelle dei ricchi per i ricchi... perché le scuole paritarie che collassano sono quelle dalla retta dai 2.500 ai 5.000 euro annui cioè quelle che sono un ascensore sociale, il patrimonio scolastico italiano storico (clicca qui per leggere).

E che non sia proprio una battaglia persa o inutile lo dimostra l'ultimo pronunciamento di Bruxelles sui Pon. 

 - 27.07.2018 da Avvenire: "Via libera di Bruxelles sui fondi PON alle Paritarie. L'Ue scioglie definitivamente i nodi dello "stop": «Nessun aiuto di Stato, l'Italia adesso proceda» (clicca qui per leggere).

Ormai è chiaro che chi scrive o parla contro le paritarie, in realtà sta attaccando il pluralismo in modo consapevole, ma non dichiarato; sta dicendo che la libertà di scelta educativa va negata, fa paura, va osteggiata.

- 30.07.2018 da La Prealpina: "Una battaglia di libertà" (clicca qui per leggere).

Andiamo avanti con coraggio perchè quanto più ardua è la sfida tanto più si è consapevoli che stiamo servendo la Societas e in particolare chi è – al suo interno – più svantaggiato.
Un caro saluto. sr Anna Monia Alfieri