Gentilissimi tutti,
L’11.03.2020 con DPCM il Presidente
Conte ha comunicato le ulteriori misure di contenimento e gestione
dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Certamente in questi giorni tutti
quanti stiamo ricevendo numerose news letter e comunicazioni … siamo saturi e
probabilmente anche questa verrà percepita come l’ennesima mail da cancellare.
Nonostante questo, forte della stima
reciproca ho pensato di raggiungerVi ugualmente con una informazione e due
riflessioni.
- Nel sito è stata codificata una Sezione “Documenti Emergenza Epidemiologica da COVID-2019” in costante aggiornamento dove potrete trovare circolari, comunicati, testi che credo possano tornare utili (clicca qui). Si segnala questa interessante sezione predisposta dalla Fidae Nazionale “Coronavirus-vademecum e normativa” (clicca qui)
- Con la sospensione delle attività educative ai sensi del DPCM 8 marzo 2020 e DPCM 9 marzo 2020 la scuola italiana pubblica (statale e paritaria) si è da subito attivata per garantire la continuità didattica con varie modalità: video registrati e compiti assegnati a casa; lezioni in diretta tramite varie piattaforme e classi virtuali. I Docenti sono sempre in prima linea (nell’emergenza si confermano, accanto ai medici, gli eroi che salvano la Nazione, avendo cura delle menti, delle intelligenze, come dei corpi) lavorando il triplo per sostenere la famiglia; quest’ultima in tempi di coronavirus si riscopre la prima responsabile dell’educazione dei figli.
- In questi giorni tutte le nostre famiglie si trovano ad affrontare un’emergenza cui non erano pronte: la “convivenza forzata” con i figli. Una full immersione, che da mattina a sera ci vede coinvolti su due fronti, in contemporanea: quello professionale e quello genitoriale. Si chiama modalità “multitasking” che d’un tratto suona non più “moderna e attraente”, ma “faticosa e inquietante”.
Eppure questa emergenza che appare una
sciagura potrebbe essere un’opportunità da cogliere per riscrivere l’epilogo.
3.1 Ab ovo. Alle origini la
scuola non è pubblica bensì familiare. “La Scuola nasce con la Prima
Famiglia della Storia. Nella grotta o sulla palafitta. Limpidi occhi di bambino
che si aprono alla vita, all’esperienza: vedono come si accende il fuoco, come
si macina il seme, come si scheggia la selce, come si tende la trappola. Ciò
avviene soprattutto attraverso la mediazione della mamma: lo stretto rapporto
tra madre e figlio favorisce anche la trasmissione del sapere, inteso come
apprendimento delle tecniche di sopravvivenza in
un contesto ambientale spesso molto insidioso” (clicca
qui per leggere).
3.2 Questo processo ripresenta
con realismo un tema che non può essere ignorato e che interessa in modo
democratico, come il coronavirus, la famiglia come la scuola. In questi
giorni le scuole pubbliche paritarie (costrette a chiedere la retta per garantire
il pluralismo educativo) ricevono delle richieste di “sconto retta” da parte
delle famiglie per il mese di non frequenza. Eppure l’emergenza coronavirus può
essere un’opportunità per arrestare la “guerra fra poveri” che si è consumata
lungo questi anni. (clicca
qui).
Credo che sarebbe importante che le
stesse famiglie facessero presente al Governo che non c’è libertà educativa
senza libertà economica (clicca qui per leggere).
Sono sempre più convinta che è
necessario favorire una cultura della parità. Tanti i cittadini, le
famiglie, i docenti, gli studenti che non credono possibile una “libertà
educativa” in quanto considerano un “male necessario” il vincolo economico.
Insomma non si può fare altrimenti; eppure sono proprio i tempi di emergenza
che ci aiutano a ritornare alle origini delle questioni e cosi trovare
soluzioni definitive.
Nell’immediato occorre che il GOVERNO
SOSTENGA FAMIGLIE, DOCENTI, PLURALISMO EDUCATIVO! Mens sana in corpore sano.
Mettici la faccia! (clicca qui, doc. in
continuo aggiornamento)
Difatti in questi giorni ricorre il
ventennio della legge sulla parità (L.62/2000): constato che non saremmo in
questa situazione di ingiustizia (Voi Genitori pagate due volte: le tasse allo
Stato e le rette alla Scuola Pubblica Paritaria) se ci fosse effettiva libertà
di scelta per le famiglie nel Servizio Nazionale di Istruzione, attraverso l’introduzione
del costo standard per allievo, che procurerebbe un risparmio annuale di 7
miliardi di euro. Esattamente quanto lo Stato ha proposto inizialmente per
fronteggiare il coronavirus.
Senza questo senso civico si rischia di
alimentare una guerra fra poveri: le famiglie non pagano la retta, non avendo
usufruito del servizio e avendo pertanto dovuto sostenere il costo della baby
sitter; i docenti non possono restare senza stipendio; la scuola paritaria non
può continuare ad indebitarsi, a fronte dei 10mila euro di costo per allievo
della scuola statale. L’attuale situazione rappresenta un’occasione per alzare
la testa, bloccare il meccanismo della sussidiarietà al contrario e chiedere al
governo che prenda in considerazione le 12mila scuole paritarie, i 900mila
allievi, i 100mila dipendenti, i 3milioni di portatori di interessi attualmente
ignorati (clicca qui).
La scuola
paritaria combatte e resiste per garantire un pluralismo educativo: è una
battaglia che necessita dell’appoggio dei Genitori. A chi serve la Scuola
Paritaria? A tutti gli alunni che desiderino sceglierla e ai Genitori che
intendano affidarle i propri figli, senza costi aggiuntivi rispetto alle
imposte pagate.
Augurandomi
di aver fatto cosa gradita, Vi sarei grata se voleste condividere la presente
con i docenti, i genitori e quanti ritenete interessati al tema.
Con i più cari saluti
sr Anna Monia
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