Gentilissimi
tutti,
mentre
aspettiamo la preziosa nota Usmi e Cism in merito alla maratona dei due giorni
#noisiamoinvisibiliaquestogoverno, rispondo alle numerose richieste di dare
qualche aggiornamento, augurandomi di fare cosa gradita.
Anzitutto
(sono) siamo sempre più certi che nel 20^ della legge sulla parità questa possa
trovare compimento proprio attraverso il sogno di Aldo Moro, quella maggioranza
numerica e politica cosi cercata e invocata a costo della propria vita.
E
difatti il 22.05.2020 da Camera e Senato si alza una voce trasversale a
sostegno della libertà di educazione
Dalla CAMERA l’iniziativa è partita dall’onorevole Maurizio Lupi,
presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, che ha coinvolto
rappresentanti di tutti i partiti. (link).
Nello stesso tempo al SENATO, promosso dalla senatrice Paola
Binetti (UDC) è stato sottoscritto un Manifesto che in modo analogo raccoglie
il consenso dei rappresentanti di tutti i partiti.
E si
tratta di una voce messa nero su bianco, con un impegno sottoscritto e pubblico
attraverso un Manifesto che raccoglie il consenso dei rappresentanti di tutti i
partiti, compreso il M5S. Il Manifesto
sottolinea l’importanza che la fase di rilancio del Paese riparta dalla scuola
e dai necessari investimenti a favore delle nuove generazioni. E’
indispensabile ricordare che il sistema scolastico italiano è unico su base nazionale;
un sistema di cui fanno parte a pieno titolo, per legge, sia la scuola statale
che quella paritaria. Per questo è importante che ci siano risorse adeguate per
entrambe (link).
Condivido
una serie di interviste e di interventi che, ripercorrendo i passi compiuti
insieme, indicano i passaggi futuri. I prossimi 15 giorni saranno molto
importanti e abbiamo ragione di credere che possiamo salvare la scuola pubblica
e dare un futuro alla Nazione.
- 18.05.2020 TG TV2000 Scuole paritarie sciopero Usmi e Cism. Cei
rilancia forte preoccupazione (video)
- 19.05.2020 da HUFFPOST- Intervista rilasciata a Luciana Matarese, “120 milioni non bastano, per la scuola paritaria servirebbe un miliardo”. Invisibili. Proprio “obbligare i nostri parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti, a non lasciare indietro nessuno” è l’obiettivo della protesta - partita oggi e in programma anche per domani, nei giorni in cui in Commissione Cultura al Senato si dovrebbero discutere e votare gli emendamenti per poi dare il via all’iter parlamentare - organizzata dalle presidenze dell’Usmi e della Conferenza italiana Superiori maggiori (Cism) e sostenuta anche dalle scuole laiche del settore (Aninsei-Filins) (clicca qui per leggere).
- 21.05.2020 da INTERNAIONAL FAMILY NEWS - Intervista rilasciata a Federico Cenci, “Il governo Conte abbandonerà 300mila studenti?” Tanto tuonò che iniziò a cadere qualche goccia di pioggia. Potrebbe essere riassunta così la modifica del cosiddetto «decreto Rilancio» voluta per inserire un nuovo stanziamento di 70 milioni destinato alle scuole paritarie, cifra che si aggiunge alle risorse allocate precedentemente, per un totale di 150 milioni. «È una misura ancora insufficiente, sia chiaro, però è la testimonianza che il governo si è accorto del problema grazie (anche) alla nostra protesta. È un punto dal quale ripartire, durante il dibattito in Parlamento, per arrivare alle risorse necessarie» (clicca qui per leggere).
- 24.05.2020 da FORMICHE, “Il Parlamento che non lascia indietro nessuno è impegnato a salvare la Scuola” #NOI SIAMO INVISIBILI A QUESTO GOVERNO è lo slogan che ha “spiazzato” quelli che non pensavano in una reazione così compatta del milione di stakeholders delle scuole pubbliche paritarie. Soprattutto perché questi non hanno retto il confronto con il monopattino e la bicicletta… Sincerità per sincerità. D’altra parte, si sa: l’ideologia può portare a prendere abbagli madornali. Ma niente è perduto. Il messaggio è arrivato chiarissimo nei palazzi della politica (clicca qui per leggere).
Le centinaia di migliaia erano
in fibrillazione anche per salvare la scuola pubblica statale: il completamento
della legge sulla Parità (n. 62/2000) avrà un solo nome, LA PIAZZA.
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