Gent.mi
tutti,
“Signora
non abbiamo docenti di sostegno… la invitiamo caldamente a tenersi suo figlio
(mica è un bene collettivo) a casa. Cerchi di arrangiarsi come può; non
sapremmo come fare” si sentono dire circa 3 famiglie su 4 (mancano 28 docenti su 36).
“SIAMO
ANCORA QUI”: con
l’avvio del nuovo anno scolastico un grido d’allarme si leva da diversi uffici scolastici regionali;
a tutte le latitudini dello Stivale “mancano i docenti di sostegno”. L’ultimo grande nodo del
capitolo irrisolto della scuola.
13.09.2019 da Tutto Scuola Caos
Sostegno: in Veneto alunni disabili non accolti in classe. Donazzan: ‘Soluzione
non accettabile’. La cosa gravissima è che si tratta
di bambini con certificazioni, quindi i più fragili, spesso con
disabilità. (clicca qui per leggere)
Se
questo succede nell’efficiente regione Veneto possiamo solo immaginare cosa
stia succedendo nel resto d’Italia. Un fenomeno denunciato più volte e da più
parti, lungo questi ultimi 10 anni, nella più assoluta indifferenza politica.
Chi è abituato a gestire organizzazioni complesse e a risolvere i problemi sa
bene quanto segue.
Lasciare
irrisolti
(per un lungo arco temporale) i problemi, alimentando la confusione
(dove tutto e il contrario di tutto è possibile) ingenera nei cittadini quel
senso di frustrazione e di impotenza (Tanto cosa si può fare?
Sono anni che diciamo le stesse cose… Non ci resta che arrangiarci come
possiamo) funzionali all’arte della discriminazione. Una vera e
propria arte, questa, utilizzata da chi è incapace di condurre le cose
assumendosene tutta la responsabilità sino in fondo e che al contrario è
abituato a spostare “ad altri la responsabilità degli eventi e
dell’inerzia” e “nel tempo il problema” con la logica conseguenza che a
pagarne il conto sono sempre e solo le fasce più deboli.
La
discriminazione non è mai casuale e se viola la dignità di quei poveri che non
hanno voce, e che probabilmente non solo non meritano la prima pagina, ma
neanche i like di una delle pagine social più seguite, è segno che non abbiamo
denunciato a sufficienza e in modo efficace per condurre i cittadini a
sdegnarsi e a scendere in campo, ripresentando soluzioni possibili che il
Governo non può continuare ad esimersi dal prendere in considerazione, senza
venire meno alla propria funzione di garante del bene pubblico. Dal canto
nostro si continua a denunciare, ma anche a fornire la soluzione di diritto, di
economia, di buon senso. Nessuno si senta più legittimato ad accampare scuse.
Anche
questa lunga intervista, rilasciata al giornalista Stefano Filippi e pubblicata
sul quotidiano LA VERITA’ 09.09.2019, getta luce sugli obiettivi: «Alla
scuola italiana serve autonomia»; «Assurdo tagliare i contributi alle
paritarie: lo Stato per questi alunni spende 500 euro all’anno, per gli altri
10.000. Dobbiamo introdurre ticket e costi standard come avviene per la sanità»
(clicca qui per leggere)
Carissimi,
non lasciamoci togliere la SPERANZA; ciascuno di noi può contribuire a sanare
questa situazione drammatica: “gli alunni italiani portatori di handicap sono
discriminati due volte”. Il limite può divenire il trampolino di lancio di una
persona, che va anche a beneficio dell’intera società; oppure può trasformarsi
in una prigione che denigra, lesiva della dignità della persona, dei genitori,
dell’intera società.
Lo sa
bene una donna, eroina dell’ordinarietà vissuta con dignità, che è divenuta un
esempio positivo trasformando un gravissimo evento in una chance per l’intera
Nazione. Allora la domanda è: perché continuare in questa malsana cultura
dell’assistenzialismo sociale che fa solo grandi danni e toglie la dignità alle
persone? Si muore di oltraggio alla dignità e alla libertà più che di fame.
13.09.2019 da Formiche SCUOLA/DISABILI/INSEGNANTI SOSTEGNO: Scende in campo Giusy VERSACE (clicca qui per leggere)
In
uno Stato di diritto quale è l’Italia nella misura in cui garantisce i diritti
che riconosce dobbiamo chiedere si ponga fine alla gravissima ed ennesima discriminazione
che si sta consumando in questi giorni fra i banchi della buona scuola
italiana, nel Paese dell’integrazione, delle pari opportunità, dove ci si
sdegna per qualsivoglia discriminazione ai sensi dell’art. 3 e poi si
chiudono gli occhi, le orecchie e la bocca di fronte alla madre di tutte le
discriminazioni: “Tu, disabile, non hai nessuna chance se i tuoi genitori
sono i primi finanziatori della cattiva gestione dello Stato”. Non ci
spiegheremmo altrimenti le ragioni di un gettito fiscale sempre più alto a
fronte di disservizi a tutti i livelli, con un debito pubblico fuori controllo.
Scarsa attitudine all’organizzazione di realtà complesse? “Licenziato!” direbbe
un direttore al proprio amministratore delegato, non potendo rischiare di
chiudere e licenziare… Ancor più si dovrebbe dire a chi gestisce la cosa
pubblica ai massimi livelli, dove non si timbra il cartellino ma si provocano i
risultati drammatici.
Condivido
la sintesi del Convegno “Il diritto di apprendere e la libertà di scelta
educativa. La Buona Scuola Pubblica Paritaria sta scomparendo?” che si è tenuto
venerdì 06.09.2019 a Vicenza in un clima positivo e costruttivo del quale
ringrazio le scuole e gli organizzatori.
12.09.2019 da Settimanale La Voce dei Berici “Libertà di scelta educativa, diritto di ogni famiglia. Un incontro in Seminario vescovile ha fatto chiarezza sulla situazione del sistema scolastico italiano «discriminatorio, classista e regionalista» a firma di Marta Randon. Le scuole paritarie stanno, piano piano, scomparendo? Le famiglie hanno ancora voglia di vera libertà educativa? Sono davvero informate sulla reale situazione del sistema scolastico italiano? Sono i quesiti che hanno dato il via all’incontro di venerdì scorso 6 settembre in Seminario, organizzato dalle scuole cattoliche paritarie di Vicenza: Farina, Dame Inglesi, Fondazione Levis Plona e Patronato Leone XIII. Una giornata di approfondimento inserita in un cammino che gli istituti paritari cittadini hanno intrapreso per conoscersi ed approfondire la loro non facile condizione nel panorama del sistema nazionale di istruzione italiano. L’obiettivo è unire le forze per essere più forti e visibili. (clicca qui per leggere)
Crediamolo,
la garanzia dei diritti passa da una azione culturale onesta intellettualmente
e continuativa nel tempo … allo scopo ringrazio del Vostro aiuto e confido possiate
diffondere queste belle notizie di civiltà che ci avvicinano alla meta.
Andiamo
avanti con coraggio.
Un
caro saluto.
Suor Anna Monia Alfieri
Suor Anna Monia Alfieri
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