Gent.mi,
è con piacere che condivido con Voi queste righe. Da anni
affermiamo che occorre il coraggio di "denunciare" quella che
definisco la più grave ingiustizia dell'ultimo secolo nei confronti della
famiglia italiana, ma anche di proporre "una soluzione di diritto"
che davvero lo garantisca.
In questi giorni si registra una seria ed ampia convergenza sulle
posizioni di diritto: a) il diritto di apprendere appartiene allo studente; b)
la famiglia che ha la responsabilità educativa deve poterla agire in piena
libertà di scelta educativa; c) questo domanda un pluralismo educativo. Occorre
superare seriamente le discriminazioni fra allievi di serie A e di serie B come
dei docenti.
Il
giornalista Alex Corlazzoli che è intervenuto nei giorni scorsi su Il Fatto
Quotidiano riconoscendo che il soggetto di diritto è lo studente (clicca
qui per leggere) fa un passo ulteriore mettendo a confronto
nella trasmissione di Radio Popolare, soggetti che hanno percorsi e idee
apparentemente contrapposte: il già Ministro Luigi BERLINGUER
e l'assessore Formazione e
Lavoro RL Valentina APREA,
la sindacalista UIL Serena BONTEMPELLI
e la sottoscritta.
Si scopre anche qui una insospettabile convergenza a 360° perchè la
Scuola ha bisogno di soggetti liberi e schierati davvero dalla parte giusta e
cioè degli allievi, della famiglia dei docenti al servizio della Societas (clicca qui per ascoltare).
Bizzarra una convergenza cosi ampia che neanche i
"favorevoli" hanno mai raggiunto ....!
Auspico un confronto che esca dalle nostre nicchie e
incontri gli attori della scuola, nessuno escluso ...
Qui ritorna la proposta che guarda a tutto il comparto scuola:
l'ideologia fa del male sempre, di qualsiasi colore sia. Scuola: o il costo standard, o il
tracollo. Tertium non datur, La famiglia italiana attende, dal 1948 ad oggi, la
garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa. I genitori poveri non
possono scegliere la buona scuola pubblica paritaria – ex L. 62/2000, una delle "due gambe
del Sistema Nazionale di Istruzione" (dichiarato dal già
ministro Stefania Giannini e altresì riconosciuto dall'attuale
ministro Valeria Fedeli) – perché non possono pagare due volte: tasse allo
Stato e retta di funzionamento. Ancora peggio se i genitori hanno un figlio
portatore di handicap. Puniti due volte: cento euro scarsi di detrazione annui
e mille euro per il sostegno del figlio disabile a fronte dei 25 mila necessari
per il docente ad hoc (clicca
qui per leggere).
Lieta
e grata porgo i più cari saluti.
sr Anna
Monia
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