domenica 13 agosto 2017

Nuovo Video sul Costo Standard per allievo



Gent.mi tutti,
mentre qualcuno di noi sarà - come è saggio - immerso in un periodo, seppur breve, di riposo il tema scuola, ormai da anni, sappiamo che si surriscalda proprio nei mesi estivi.
Ma con la determinazione di sempre ciascuno di noi continua  nel disperato tentativo di porre in fila le questioni evitando letture frammentarie e frammentate.
In questo spirito Vi consegniamo il Video scientifico e con i dati aggiornati "La scuola e i costi standard". (Puntata #Truenumbers Speciale Scuola). Augurandoci possa essere uno strumento utile per una azione culturale presso le famiglie, i docenti, gli allievi, le istituzioni. (clicca qui per il video)
 - Allo scopo si condivide l'articolo pubblicato il 12.08.2017 da il Giornale "Scuola, ormai è inderogabile il costo standard di sostenibilità". Ecco cos'è il costo standard di sostenibilità e perché deve essere messo alla prova della volontà politica trasversale. La contrapposizione ideologica non è più forte come un tempo. Ma ancora latita la volontà politica di risolvere un problema che non ha colore politico, poichè è trasversale rispetto al vero bene del Paese. La Buona Scuola, decollata positivamente e con molte aspettative, si è di fatto, ad oggi, pericolosamente avvitata su se stessa, diventando una sanatoria per i precari e producendo cattedre vuote o in sovrannumero a seconda dei casi. Stiamo assistendo alla chiamata degli ultimi 50 mila aspiranti nelle liste d’attesa, con conseguenze non indifferenti su tutto il sistema scolastico: cattedre svuotate delle scuole pubbliche paritarie, i soliti certificati medici per svariate malattie proporzionalmente acutizzate dalla lontananza da casa, vari distacchi concessi a chi trova le vie giuste. E comunque nelle sale professori delle scuole si parla soprattutto di soldi. Lo studente, dove si posiziona? Sicuramente non al centro. Forse nel 2018, quando questo delirio sarà concluso, con il decreto sul nuovo reclutamento dei docenti avremo dei concorsi degni di essere chiamati tali. La scuola non può essere un ammortizzatore sociale: il danno ricade sulla cultura, sulla società, sull’economia. Il costo e l’inefficienza del sistema scolastico italiano sono sotto gli occhi dell’Europa. Come uscirne, evitando la scontata opposizione dei sindacati, tutori di uno status quo ingiusto, obsoleto e dannoso? (clicca qui per leggere)
 - Ma con la medesima determinazione si registrano i segnali positivi, strumenti che oggi possono consentire ai cittadini di ridurre la forbice dell'ingiustizia che denunciamo. Uno strumento di particolare importanza (per la cultura della parità anzitutto) è lo School Bonus.  12.08.2017 da Formiche "Vi spiego la bontà del Bonus Scuola" Nella scuola è arrivato di tutto. I bravi docenti e i genitori attenti lo sanno a perfezione. Dunque, nell’attesa dei programmi elettorali, le famiglie, future elettrici, possono ritenere lo school bonus come uno strumento che riconosce l’esercizio della responsabilità educativa, sostenendo con un “premio” chi la favorisce. Si tratta infatti di un’importante agevolazione fiscale prevista dall’art.1  commi  145-150  della  legge  107/2015 (Buona Scuola). In particolare il comma 146 specifica la tipologia delle donazioni previste: “erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti”. Il credito di imposta, per il donante, è del 65% per le erogazioni effettuate nel 2017 e del 50% per le erogazioni effettuate nel 2018 (al momento per gli anni successivi al 2018 tale agevolazione non è prevista). (clicca qui per leggere)

Andiamo avanti con coraggio nella certezza che Istituzioni responsabili necessitano di cittadini seri
Un caro saluto sr Anna Monia Alfieri con i consiglieri della Fidae Lombardia

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