Gent.mi
tutti,
mentre
qualcuno di noi sarà - come è saggio - immerso in un periodo, seppur breve, di
riposo il tema scuola,
ormai da anni, sappiamo che si surriscalda proprio nei mesi estivi.
Ma
con la determinazione di sempre ciascuno di noi continua nel disperato
tentativo di porre in fila le questioni evitando letture frammentarie e
frammentate.
In
questo spirito Vi consegniamo il Video
scientifico e con i dati aggiornati "La scuola e i costi standard". (Puntata #Truenumbers Speciale Scuola). Augurandoci
possa essere uno strumento utile per una azione culturale presso le famiglie, i
docenti, gli allievi, le istituzioni. (clicca
qui per il video)
- Allo scopo si condivide l'articolo pubblicato il 12.08.2017
da il Giornale "Scuola,
ormai è inderogabile il
costo standard di sostenibilità". Ecco cos'è il costo standard di
sostenibilità e perché deve essere messo alla prova della volontà politica
trasversale. La contrapposizione ideologica non è più forte come un tempo.
Ma ancora latita la volontà politica di risolvere un problema che non ha colore
politico, poichè è trasversale rispetto al vero bene del Paese. La Buona
Scuola, decollata positivamente e con molte aspettative, si è di fatto, ad
oggi, pericolosamente avvitata su se stessa, diventando una sanatoria per i
precari e producendo cattedre vuote o in sovrannumero a seconda dei casi.
Stiamo assistendo alla chiamata degli ultimi 50 mila aspiranti nelle liste
d’attesa, con conseguenze non indifferenti su tutto il sistema scolastico:
cattedre svuotate delle scuole pubbliche paritarie, i soliti certificati medici
per svariate malattie proporzionalmente acutizzate dalla lontananza da casa,
vari distacchi concessi a chi trova le vie giuste. E comunque nelle sale
professori delle scuole si parla soprattutto di soldi. Lo studente, dove si
posiziona? Sicuramente non al centro. Forse nel 2018, quando questo delirio
sarà concluso, con il decreto sul nuovo reclutamento dei docenti avremo dei
concorsi degni di essere chiamati tali. La scuola non può essere un ammortizzatore
sociale: il danno ricade sulla cultura, sulla società, sull’economia. Il costo
e l’inefficienza del sistema scolastico italiano sono sotto gli occhi
dell’Europa. Come uscirne, evitando la scontata opposizione dei sindacati,
tutori di uno status quo ingiusto, obsoleto e dannoso? (clicca
qui per leggere)
- Ma con la medesima determinazione si registrano i segnali
positivi, strumenti che oggi possono consentire ai cittadini di ridurre la
forbice dell'ingiustizia che denunciamo. Uno strumento di particolare
importanza (per la cultura della parità anzitutto) è lo School Bonus.
12.08.2017 da Formiche "Vi
spiego la bontà del Bonus Scuola" Nella scuola è arrivato di
tutto. I bravi docenti e i genitori attenti lo sanno a perfezione. Dunque,
nell’attesa dei programmi elettorali, le famiglie, future elettrici, possono
ritenere lo school bonus come uno strumento che riconosce l’esercizio della
responsabilità educativa, sostenendo con un “premio” chi la favorisce. Si
tratta infatti di un’importante agevolazione fiscale prevista dall’art.1
commi 145-150 della legge 107/2015 (Buona Scuola). In
particolare il comma 146 specifica la tipologia delle donazioni previste:
“erogazioni liberali in denaro destinate agli investimenti in favore di tutti
gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove
strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e
per il sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli
studenti”. Il credito di imposta, per il donante, è del 65% per le
erogazioni effettuate nel 2017 e del 50% per le erogazioni effettuate nel 2018
(al momento per gli anni successivi al 2018 tale agevolazione non è prevista).
(clicca
qui per leggere)
Andiamo avanti con coraggio nella certezza che Istituzioni responsabili necessitano di cittadini seri
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