Gent.mi
tutti,
concludevamo
la nostra ultima newsletter in merito al decreto zero-sei anni (clicca qui per leggere)
con un rilancio, poiché esso deve essere considerato un passo importante per
due ragioni:
a) riconosce
con chiarezza la pluralità dell'educazione all'interno del sistema pubblico
b) mette
in evidenza la responsabilità a ciascuno di noi, a cui non è possibile
sottrarsi.
A
questo punto, spetta alle famiglie e alle associazioni trattare con i sindaci
per accedere ai fondi, favorendo un sistema integrato senza alcuna
discriminazione fra bambini.
Si
è arrivati ad una svolta: i Tre
capisaldi - autonomia, parità e libertà di scelta -
vengono indicati, anche dal documento del Consiglio Nazionale della Scuola
Cattolica, come «pilastri» per un sistema educativo che possa portare ai
migliori risultati gli studenti sia come singoli sia come collettività, come
dimostrano «numerose indagini internazionali.». Tre pilastri che, a dire
il vero, sono presenti nel nostro sistema scolastico nazionale, ma di cui non
sono sviluppate pienamente le potenzialità (clicca
qui per leggere il documento).
Abbiamo
contribuito in modo attivo, libero ed onesto tutti insieme al documento "Autonomia, parità e libertà di
scelta educativa" reso noto il 7 u.s. dall'Ufficio
Nazionale per l'educazione, la Scuola e l'università della Conferenza
Episcopale Italiana, un documento che vede per la prima volta nella storia il
mondo della scuola unito e capace di porre al centro lo studente guardando a
tutto il comparto Scuola.
Questo
documento è una tappa storica che ha le sue radici in quel 20 maggio del 2014
quando il Papa, superando ogni aspettativa rivendicativa, parlò alla scuola
tutta ponendo al centro lo studente. Era chiaro che nulla sarebbe più stato
come prima e che non ci sarebbe più stato spazio per sterili e puerili
contrapposizioni ideologiche che sono sbagliate sempre quando sono indirizzate
a curare il proprio orticello. Questo documento ha il medesimo coraggio e
lucidità delle parole del Papa per tre ragioni:
a) finalmente
un documento unitario;
b) evidenzia
il diritto di apprendere dello studente e la responsabilità educativa della
famiglia da agire in libertà di scelta educativa come nella laica Francia
;
c) che
propone soluzioni capaci di guardare a tutto il comparto scuola e guarda
con serio interesse al costo standard di sostenibilità (Ripresa
Agensir).
Ora cittadini seri come i genitori devono rivendicare
il loro diritto alla libertà di scelta educativa; le associazioni non possono
esimersi dal mettere in campo i decreti come quello 0-6 anni. Le istituzioni,
superati i tempi dei "teatrini", devono fare scelte oneste a tutela
del debole, in questo caso dello studente, superando ogni discriminazione.
C'è
un'urgenza in Italia: superare la discriminazione degli allievi nel loro
diritto di apprendere, liberare la famiglia schiava nell'esercizio
dell'educazione dei figli, garantire un pluralismo educativo. La domanda è una
sola. "Da che parte stai?" Se la risposta è: "dalla parte dello
studente" a catena si salva tutta la scuola per la proprietà transitiva.
"il costo
standard di sostenibilità è una scelta di diritto, moralità, giustizia, sulla
scorta dell'art. 3 della Costituzione"(clicca
qui per leggere il programma).
Andiamo
avanti con coraggio perchè se la semina è buona e generosa verrà il tempo del
raccolto.
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